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Provincia PAvese-L'alternativa alla Moratti

"L'alternativa alla Moratti" L'Ulivo propone nuove esperienze su nidi e materne IL CONVEGNO "Sperimentazione ma con qualità" di Fabrizio Merli PAVIA. "Sperimentare è costruire la qualità". ...

17/11/2002
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La Provincia Pavese

"L'alternativa alla Moratti"
L'Ulivo propone nuove esperienze su nidi e materne
IL CONVEGNO "Sperimentazione ma con qualità"

di Fabrizio Merli

PAVIA. "Sperimentare è costruire la qualità". Con questo titolo l'Ulivo propone una alternativa al disegno di legge Moratti sulla riforma dei cicli scolastici approvato l'altro giorno dal Senato. Lo fa con un convegno che si terrà questa mattina, a partire dalle 9, al centro civico Borgo Ticino di via dei Mille. L'introduzione sarà curata dall'onorevole Piera Capitelli (Ds) che tiene subito a fare una precisazione: "L'Ulivo scuola c'è ancora". "Sperimentare significa individuare le modalità per avere il massimo di qualità nella scuola. - chiarisce l'onorevole Capitelli - Si sperimenta un'organizzazione e, se funziona, la si fa diventare legge. Il ministro Moratti prima ha fatto la legge e poi la sperimentazione". Le esperienze presentate oggi riguardano progetti nella fascia di età compresa tra 0 e 6 anni, ossia nidi e scuole d'infanzia. Ma perchè la cosiddetta riforma-Moratti non funziona? A spiegarlo, per prima, è Ornella Colombo, responsabile della Margherita: "La Moratti parla di qualità, ma se andiamo a verificare la finanziaria non troveremo le risorse. I costi sono uguali, i fondi stanziati vengono ridotti. Vengono azzerati gli stanziamenti per l'edilizia scolastica, laddove la tragedia di San Giuliano di Puglia sta a dimostrare lo stato del patrimonio; inoltre il 2004 è l'anno nel quale tutti gli edifici dovranno essere a norma con la legge 626. Sono state ridotte anche le risorse da destinare alle scuole private. Si prevedono tagli al personale, a fronte di un aumento degli studenti determinato dall'innalzamento dell'obbligo. Si intende ridurre anche il numero dei docenti destinati a seguire i bambini disabili. Insomma, non si può parlare di qualità se non ci sono i mezzi per attuarla. Tanto è vero che, in tutta la Lombardia, solo 25 istituti hanno aderito alla sperimentazione Moratti". "Senza contare - interviene Giancarlo Gallucci, dei Comunisti Italiani - che già oggi le classi sono sovraffollate, con un maggiore carico di lavoro per gli insegnanti e una inevitabile, minore qualità". Ma quale è, nel concreto, la "controriforma" proposta dall'Ulivo? "Per esempio - riprende l'onorevole Capitelli - il fatto che il nido debba essere un servizio educativo, fruibile a costi meno elevati e a tutti come occasione di crescita dei bimbi e non come "parcheggio"". Il convegno avrà anche lo scopo di verificare come problemi analoghi vengano affrontati da enti pubblici che dipendano da regioni diverse. A fare qualche esempio è Carlo Ventrella, dirigente del settore istruzione del Comune di Pavia. "Per il secondo anno abbiamo emesso un bando per le famiglie con reddito inferiore ai 36.000 euro e nelle quali entrambi i genitori lavorino: se tengono a casa il bambino sino ai 12 mesi possono avere un contributo massimo di 2.250 euro. Contributo che in Lombardia grava sul bilancio comunale mentre, ad esempio, a Modena vede un intervento della Regione. Inoltre stiamo formando 30 educatrici che comporranno un albo per fare le baby sitter a domicilio, sia a bimbi singoli che a gruppi di massimo tre piccoli. Anche in questo caso, nonostante la competenza dei piccoli sino ai tre anni sia regionale, l'impegno sarà a carico del Comune. Insomma, Toscana ed Emilia si gravano di interventi che la Lombardia non prende in considerazione".