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Redattore sociale: Il registro elettronico? Costa da 250 a 3.000 euro. Pagelle on line, ma il 30% famiglie con minorenni non ha il pc

E' questo lo scenario con cui dovranno confrontarsi il ministro dell'Innovazione, Renato Brunetta, e quello dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, che ieri hanno annunciato di voler implementare l'uso delle tecnologie per le comunicazioni scuola-famiglia

26/01/2009
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Redattore Sociale

Roma - Pagelle on line e sms alle famiglie per informarli sulle assenze dei figli. Sono le idee per una scuola piu' tecnologica lanciate ieri dai ministri Mariastella Gelmini (Istruzione) e Renato Brunetta (Pubblica amministrazione). Ma quanto costa l'innovazione? Parecchio, a sentire i racconti dei presidi: "Da 250 a oltre 3.000 euro". Un costo che, per ora, in attesa di fondi statali, resta tutto a carico delle scuole che pagano il servizio offerto alle famiglie con i soldi di istituto (compresi i contributi di mamme e papa'). Piu' la piattaforma informatica utilizzata e' complessa, piu' lievita l'esborso.

Qualche esempio. All'istituto Da Vinci di Perugia il software di gestione dei dati e i palmari di cui e' stata dotata la segreteria per inserire nel cervellone informatico le assenze sono costati "oltre 3.000 euro". "Un pacchetto completo di programmi di gestione dei dati di una scuola costa in media 2.000-2.500 euro", raccontano i dirigenti scolastici. Ma si puo' spendere anche meno comprando il solo programma per il registro on line: su Internet una societa' specializzata ne propone uno a 250 euro per scuole fino a 250 studenti, dopodiche' il prezzo sale progressivamente. Poi, pero', c'e' il problema della bolletta telefonica.

A Milano, una scuola che utilizza la banda larga spende in media anche 600 euro al mese per mantenere tutti i servizi interattivi. "Per fortuna- dicono i presidi- che ci sono i contributi dei genitori". Perche' anche se il fenomeno in Italia e' in espansione non c'e' ancora un piano nazionale di sostegno in termini di finanziamento. Tra il 2005 ed il 2007, in collaborazione con il consorzio Cineca, il ministero ha speso 2 milioni di euro per aiutare le scuole ad implementare i servizi aggiuntivi via Web offerti, tra questi i registri delle assenze. Quei soldi ora sono finiti. In attesa dei nuovi fondi nelle scuole italiane regna il fai-da-te

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Roma - Il 30% delle famiglie in cui vive almeno un minorenne non possiede un pc e oltre il 40% non accede ad Internet da casa. E' questo lo scenario con cui dovranno confrontarsi il ministro dell'Innovazione, Renato Brunetta, e quello dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, che ieri hanno annunciato di voler implementare l'uso delle tecnologie per le comunicazioni scuola-famiglia. Entro un anno, ha detto Brunetta, le pagelle di molte scuole dovranno essere visionabili on line e i genitori che lo vorranno potranno chiedere informazioni via sms sulle assenze dei pargoli.

Ma gli ultimi dati dell'Istat sull'uso delle tecnologie da parte delle famiglie parlano chiaro. I nuclei con almeno un componente tra i 16 ed i 64 anni (sono escluse quelli di soli anziani) che hanno un accesso ad Internet da casa sono solo il 43%. L'Italia si piazza, cosi', al diciottesimo posto in Europa. Le cose vanno meglio soltanto nelle famiglie con almeno un minorenne. Quelle che posseggono un pc, in questo caso, sono il 71,2% e il 55,7% naviga da casa (il 34% con banda larga, il 20,2% con banda stretta). Ma l'altro rovescio della medaglia racconta di un 30% circa di famiglie che non posseggono un pc e di un 44,3% che non puo' accedere alla Rete dalle mura domestiche. Nuclei per i quali leggere le pagelle dei figli dalla Rete puo' rivelarsi complicato. I maggiori problemi si riscontrano al Sud dove il computer e' diffuso nel 42,7% dei nuclei contro il 50% medio di Centro e Nord. E anche quando il pc c'e', non e' detto che mamma e papa' sappiano accedere al Web: secondo l'Istat solo il 39,2% dei 45-54enni usa Internet.