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Repubblica-Firenze-"Scuola pubblica sotto attacco"

Lista d'attesa alle materne, scure sugli organici degli insegnanti La Cgil denuncia le pesanti conseguenze della manovra finanziaria sugli istituti fiorentini "Scuola pubblica sotto attacco" MAR...

30/03/2002
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la Repubblica

Lista d'attesa alle materne, scure sugli organici degli insegnanti La Cgil denuncia le pesanti conseguenze della manovra finanziaria sugli istituti fiorentini
"Scuola pubblica sotto attacco"

MARIA CRISTINA CARRATU

maria cristina carratù
"LE FAMIGLIE si preparino: la scuola che comincerà il prossimo settembre sarà, anche a Firenze, decisamente peggiore e più povera di quella che hanno conosciuto finora, una scuola a scartamento ridotto, che lascerà ampio spazio a quella privata". L'allarme è della Cgil scuola, ma non è un allarme di parte, o soltanto sindacale. Si fonda sui dati elaborati dagli organi periferici dallo stesso ministero della pubblica istruzione, ovvero dal Centro servizi amministrativi della provincia di Firenze, l'ex provveditorato agli studi. Dati incontestabili, dunque, che, come spiega il segretario provinciale di Cgil Scuola Mario Batistini, "sono la traduzione pratica dei tagli agli organici imposti dal ministero sulla base della nuova manovra finanziaria". E che in tutta Italia imporranno l'eliminazione di 8.500 posti di ruolo per l'anno scolastico 20022003, di cui 150 nella sola provincia di Firenze (e ancora mancano i dati delle scuole medie). Dati che parlano chiaro: drastica riduzione del numero di insegnanti nelle scuole di ogni ordine e grado, liste d'attesa anche nelle scuole materne, che a Firenze sarà una triste novità, riduzione o totale cancellazione dei progetti aggiuntivi dai laboratori di computer, alla sperimentazione linguistica, ai sostegni ai portatori di handicap e alla alfabetizzazione degli extracomunitari - che avevano fin qui garantito il valore aggiunto dell'offerta didattica. E ancora: crescita esponenziale degli insegnanti "sovranumerari", cioè che diventeranno improvvisamente superflui, conseguente, blocco di tutti i tipi di assunzione con ulteriore rinvio di quelle delle centinaia di precari che da anni attendono il ruolo (intanto convocati dai Cobas in assemblea sindacale per il 9 aprile). Ed è già molto, osserva Batistini, che per ora non si debba toccare il tempo scuola: "Ma è certo che se non ci sarà un'inversione di tendenza da parte del governo, la manovra, articolata nell'arco di un triennio, porterà dritto dritto anche a questo". Ovvero per molte famiglie, a dover rinunciare anche al tempo pieno, che pure sembrava una conquista da non mettere più in discussione.
Tutto questo, secondo la Cgil, configura senza ombra di dubbio "una riforma di fatto della scuola, imposta prima della riforma ufficiale". L'effetto dei tagli sarà cioè "un scuola pubblica povera, in cui tutte le risorse saranno assorbite dal suo funzionamento minimo e sempre meno capace di fare concorrenza al privato. Con l'effetto che la qualità didattica e formativa sarà di fatto consegnata alle famiglie, non tutti gli effetti di sperequazione sociale che questo comporterà".