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Repubblica-Genova-Sanguineti:La Moratti incostituzionale

Primo giorno di scuola: intervista sulle novità del mondo scolastico "ispirate da un Minculpop forzista" Sanguineti, un rap anti Moratti Il poeta attacca il ministro dell'Istruzione:...

18/09/2002
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la Repubblica

Primo giorno di scuola: intervista sulle novità del mondo scolastico "ispirate da un Minculpop forzista"
Sanguineti, un rap anti Moratti
Il poeta attacca il ministro dell'Istruzione: "Incostituzionale"
"La legge regionale dei buoni scuola va contro la Costituzione Il governo dovrebbe migliorare l'istruzione pubblica"
MICHELA BOMPANI


"Anticostituzionale": Edoardo Sanguineti, poeta, scrittore e docente universitario in pensione guarda sorgere il nuovo anno scolastico. E mira all'operazione buoni scuola della Regione, "un finanziamento di soldi pubblici alle scuole private". Sanguineti, amareggiato e disilluso, pensa a Letizia Moratti e gli viene in mente che l'unica cosa da fare, forse, sarebbe scriverci su un "rap".
Professore, è cominciata la corsa delle scuole private a mettersi in regola: essere promosse dal ministero come "paritarie" significa aggiudicarsi finanziamenti dello Stato, attraverso i buoni scuola dati alle famiglie.
"Rimango convinto che la cosa non corrisponda al dettato costituzionale. L'intervento economico dello Stato, a sostegno delle famiglie a basso reddito, non può riversarsi, di fatto, nelle casse delle scuole private. Invece di investire per migliorare la scuola pubblica, ecco che fa il governo".
Il ministro Moratti e la riforma col singhiozzo: che sta succedendo?
"Vedo un unico, complessivo rischio: questa è una riforma non strutturata, uno sciame di proposte, dette e contraddette. Potrebbe avere risultati catastrofici, portando alla crisi tutto il sistema scolastico, dall'asilo ai corsi di specializzazione post lauream. La mia preoccupazione più grande rimane l'autonomia selvaggia: si sta innescando una gara concorrenziale tra gli istituti. Un segno infausto è dato dalla pubblicità delle facoltà universitarie. Gli studenti, anche loro, sono sempre più considerati clienti".
I manuali di Storia. Il capogruppo forzista Fabio Garagnani ha rilanciato la proposta di riscrivere i libri di testo. Troppo di sinistra, quelli in dotazione. Che fare?
"Questo è gravissimo. Un controllo del genere della politica sulla cultura è una cosa che supera il Minculpop. Non mi sembra che sia proibito ad alcun autore di pubblicare il proprio lavoro storico presso una casa editrice. Come non mi sembra che gli insegnanti non siano liberi, nel valutare l'adozione del testo che ritengono più opportuno. Questa proposta, che sistematicamente tirano fuori, mostra che chi parla non sa quello che dice. In materia letteraria, ad esempio. In Italia, se mai, c'è stata un'egemonia dell'idealismo e del liberalismo di Croce"
Censura, invadenza politica o giusto revisionismo?
"Un tentativo di censura politica su ciò che è più delicato: il materiale scolastico. E, soprattutto, la messa in discussione di ciò che la scuola deve davvero insegnare: l'educazione alla critica".
L'Unione musulmani d'Italia ha chiesto alle istituzioni pubbliche di staccare dal muro i crocifissi. Via dalle aule il simbolo di una religione che non sempre è la stessa di chi è seduto nei banchi.
"E' una richiesta sacrosanta, al di là di chi l'ha avanzata. Non importa se nelle aule siedono allievi di altre confessioni religiose. Ciò che importa è che la scuola italiana, per Costituzione, è laica. Se mai, appendiamo la foto del presidente della Repubblica o la bandiera italiana. Allora, parliamo anche dell'ora di religione".
Qualcuno ha provato a farci sopra un film, che poi parlava d'altro, e già è bastato a suscitare il finimondo.
"Ma bisogna parlarne, bisogna indignarsi. Inutile anche sostituire l'ora di religione con un'ora di storia delle religioni. Quella, rientra a tutti gli effetti nel programma di storia. E la storia della musica, in una paese come il nostro, non compare nei programmi scolastici: ecco come sostituire l'ora di religione".
Oggi ricomincia la scuola: che augurio fa agli studenti?
"Siate autodidatti. Per carità, non voglio sminuire il ruolo dell'insegnante, che però non è un mago, non crea passioni o vocazioni. Può solo metterle in luce. Dico ai ragazzi, cogliete gli stimoli che la scuola vi dà, ma siate voi a farli crescere. Siete gli unici responsabili, alla fine, di ciò che sarete".