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Repubblica-Il rettore della Bocconi, Carlo Secchi: la riforma impone un ritmo diverso

L'intervista/1 Il rettore della Bocconi, Carlo Secchi: la riforma impone un ritmo diverso "E' ora che tutti capiscano bisogna anticipare la scelta" Il voto e il valore legale del titolo di ...

09/02/2003
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la Repubblica

L'intervista/1
Il rettore della Bocconi, Carlo Secchi: la riforma impone un ritmo diverso
"E' ora che tutti capiscano bisogna anticipare la scelta"

Il voto e il valore legale del titolo di studio non sono più sufficienti
TERESA MONESTIROLI

MILANO - Rettore Carlo Secchi, quest'anno per entrare alla Bocconi non sarà più necessario il voto di maturità. Una rivoluzione?
"Non direi. Semplicemente l'evoluzione di una novità inserita l'anno scorso quando, per la prima volta, abbiamo anticipato il test di ammissione al mese di aprile".
Però l'anno scorso il risultato rimaneva congelato fino alla maturità. Solo se lo studente poi otteneva un voto superiore a 80/100 poteva formalizzare l'iscrizione.
"L'idea di fare un esame di ammissione ad aprile nasce dalla necessità di dare alle famiglie la certezza dell'iscrizione con maggior anticipo in modo da consentire agli studenti che vengono da fuori Milano - in Bocconi sono due terzi degli iscritti - di organizzarsi per tempo. E iniziare serenamente i corsi a settembre senza il patema d'animo di trovare un alloggio. È chiaro che per dare il risultato entro i primi di maggio era necessario rinunciare al voto di maturità".
Un bel regalo per gli studenti. In questo modo non dovranno più inseguire l'80.
"Ma non potranno neanche contare sull'exploit dell'esame. Dovranno studiare fin dalla terza superiore. Il 50% del punteggio dipenderà comunque dal curriculum scolastico".
Un primo passo verso l'annullamento del valore legale del titolo di studio della scuola superiore?
"Lo auspico da tempo. L'Italia è uno dei pochi Paesi dove il valore legale è rimasto e oggi, nella maggior parte degli atenei, il voto non è più sufficiente. E poi la media dei voti del terzo e del quarto anno rispecchia, forse anche più fedelmente, la preparazione dello studente".
Anticipare la preiscrizione a febbraio è decisamente in controtendenza in Italia dove, di questi tempi, gli atenei stanno ancora facendo le giornate di orientamento.
"Rispetto agli Stati Uniti o all'Inghilterra siamo in ritardo. In Italia siamo i primi, è vero, ma mi auguro che anche gli altri capiscano la necessità di anticipare la scelta. La laurea triennale lo richiede".
Cosa c'entra la riforma universitaria?
"La riforma impone un ritmo diverso. Scegliere l'ateneo ad agosto, magari cambiando idea due o tre volte, rallenta questo ritmo. Il rischio è l'aumento dei fuori corso fin dalla laurea di primo livello".
Torniamo alla Bocconi. Se uno studente ammesso non supera l'esame di Stato?
"Vuol dire che si è dimenticato di andarci. È chiaro che la maturità rimane necessaria. La differenza è che dal 7 maggio i giovani hanno la certezza di essere ammessi al nostro ateneo. Ancora non sono iscritti. Il tutto viene formalizzato dopo l'esame, dando così agli studenti la possibilità di cambiare idea".