Iscriviti alla FLC CGIL

Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » Repubblica it: Dicembre caldo per la scuola una settimana di scioperi e cortei

Repubblica it: Dicembre caldo per la scuola una settimana di scioperi e cortei

Un'ora di blocco di tutti i docenti il 14 dicembre, due sit-in al Ministero E domenica 17 la manifestazione nazionale dei prof a Roma

11/12/2006
Decrease text size Increase text size
la Repubblica

di SALVO INTRAVAIA

Comincia una settimana di disagi per la scuola italiana. Dopo lo sciopero del 7 indetto dai sindacati autonomi (Gilda, Cobas e Snals-Confsal), Flc Cgil, Cisl e Uil scuola hanno organizzato un pacchetto di scioperi, sit-in e manifestazioni malgrado gli impegni presi dal governo nella Finanziaria e ribaditi anche oggi dal ministro Fioroni. "Pur apprezzando i segnali positivi la settimana di mobilitazione ci sarà", spiegano i sindacati.

Ad aprire le proteste con un sit-in, domani (12 dicembre) davanti al ministero della Pubblica istruzione, sarà il cosiddetto personale Ata (personale di segreteria, bidelli e tecnici di laboratorio). Giovedì 14 incroceranno le braccia per un'ora - la prima o l'ultima - gli tutti gli insegnanti. Nello stesso giorno viale Trastevere verrà bloccata dalla protesta dei precari - che organizzerenno un sit-in davanti al Palazzo della Minerva - e, sempre a Roma, scenderanno in piazza i presidi incaricati. La settimana si concluderà con una manifestazione nazionale per le strade della Capitale domenica 17 dicembre.

L'ok del governo al rinnovo del contratto della scuola non basta dunque ai sindacati: restano - spiegano i segretari confederali - le preoccupazioni per l'impatto sulla scuola della manovra di bilancio disegnata dal ministro dell'Economia, Tommaso Padoa Schioppa.
Una delle questioni più controverse è la cosiddetta clausola di salvaguardia che vincola le 170 mila assunzioni decise dal governo alla realizzazione dei risparmi di spesa da ottenere con i tagli agli organici del personale. Scontenti anche gli Ata per i quali le 20 mila assunzioni (ne sono state richieste almeno 40 mila) previste sono poca cosa rispetto ai posti disponibili e per lo spauracchio di nuovi tagli in organico.
E restano da approvare le norme con le quali regolarizzare i precari della scuola dopo il 2010. Ancora ieri il ministro Fioroni ha ripetuto che "l'accordo c'è, le risorse anche, si tratta di definire meglio le novità per le graduatorie permanenti". Rassicurazioni evidentemente non considerate sufficienti, come non sembra andare giù ai rappresentanti di categoria il taglio di circa 26 mila posti che si determinerebbe per effetto dell'aumento (pari a 0,4) del rapporto alunni-classi e brontolano anche i cosiddetti presidi incaricati che chiedono, per l'imminente concorso a loro riservato, almeno le stesse regole della procedura concorsuale ordinaria ormai quasi conclusa e un consistente aumento di posti.