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Repubblica.it-E dalla maturità sparì Tangentopoli

stato cancellato il riferimento alle inchieste milanesi E dalla maturità sparì Tangentopoli Il giornalista: "Non basta rimuoverne il nome perché il suo ricordo scompaia dalla memoria" ROMA ...

19/06/2003
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la Repubblica

stato cancellato il riferimento alle inchieste milanesi
E dalla maturità sparì Tangentopoli
Il giornalista: "Non basta rimuoverne il nome perché
il suo ricordo scompaia dalla memoria"

ROMA - Cose che ci sono: una citazione di Silvio Berlusconi sulle risorse idriche e passi del "Libro nero del comunismo". Cose che non ci sono: tre parole che legano il Pio Albergo Trivulzio a Tangentopoli. Omissioni e riferimenti che accendono la polemica intorno alle tracce della prova scritta della maturità 2003. Se i primi due casi sono di dominio pubblico, il terzo, quello sul Trivulzio, l'ha smascherato Massimo Gramellini, giornalista de La Stampa, autore di una rubrica quotidiana, "Buongiorno", sul quotidiano torinese.

Tutto comincia con l'inserimento del "Buongiorno" del 20 novembre scorso tra i materiali che corredano il quesito "E' ancora possibile la poesia nella società delle comunicazioni di massa?" distributo ai maturandi. Con Gramellini ci sono Montale, Raboni, Conte e altri. Nella rubrica il giornalista della Stampa raccontava la storia di Ruth Lilly, erede novantenne della casa farmaceutica che produce il Prozac, che ha regalato cento milioni di dollari a "Poetry", rivista di poesia perennemente in bolletta. "È un segno del destino che il denaro speso per gli antidepressivi sia andato a finanziare la più antica e ignorata delle medicine contro l'angoscia". Fin qui tutto bene. Ma le cose si tingono di giallo quando Gramellini fa un riferimento all'Italia. A Milano in particolare. "E' un altro segno che sia stato proprio il Pio Albergo Trivulzio di Milano ... ad aver organizzato un concorso nazionale di poesia per anziani". Tutto normale? Non proprio. Perché "il caso" ruota intorno a quei tre puntini di sospensione. Gramellini, nel "Buongiorno" di stamattina, la racconta così: "L'articolo si chiamava 'I versi della nonna' e parlava di poesia. Rimarcando una curiosità: che proprio il celeberrimo Pio Albergo Trivulzio, 'l'ospizio da cui partì Tangentopoli', avesse organizzato un concorso in versi per anziani. Ma nelle tracce offerte ai maturandi l'inciso esplicativo che ho riportato tra virgolette è stato sostituito da tre puntini di sospensione". Ecco il punto. Come mai nella traccia della maturità è "sparito" il riferimento a Tangentopoli? Come mai si è omesso il legame tra le inchieste della magistratura e la struttura amministrata da Mario Chiesa? Ragioni di spazio? "E' un taglio troppo breve per risparmiare spazio - scrive Gramellini - ma tale da rendere incongrua l'intera frase". E così il giornalista affida metà della sua rubrica ad un utile, e ironico, promemoria: "Si sarà chiesto un ragazzo a corto di storia: come mai un giornalista trova così significativo che ad organizzare una gara poetica sia stato il Pio Albergo Trivulzio? Cos'avrà di particolare quell'hotel dal nome misericordioso? Una piscina d'acqua santa con l'idromassaggio? Senza ambire al Santorino d'Oro per il censurato del mese, agli studenti, giustamente perplessi, vorrei precisare che Tangentopoli non era una città costruita su una tangenziale, come forse gli diranno in futuro dal ministero della Verità, ma un fenomeno di corruzione realmente accaduto. E non basta rimuoverne il nome con i puntini di sospensione perché il suo ricordo scompaia dalla memoria di chi ogni tanto si sforza di ricordarla".

(19 giugno 2003)