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Repubblica it-L'orgoglio dei sindacati: reagiremo uniti

Palermo, davanti a 4mila delegati Cgil, Cisl e Uil lanciano la sfida al governo sulla riforma del lavoro L'orgoglio dei sindacati "Reagiremo uniti" "Sciopero generale? Non ora, la battaglia sar?...

13/01/2002
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la Repubblica

Palermo, davanti a 4mila delegati Cgil, Cisl e Uil
lanciano la sfida al governo sulla riforma del lavoro

L'orgoglio dei sindacati
"Reagiremo uniti"
"Sciopero generale? Non ora, la battaglia sarà lunga"


PALERMO - "Se il governo tenterà di modificare il nostro ruolo e cancellare le nostre conquiste noi sapremo reagire e colpire uniti". Savino Pezzotta, segretario generale della Cisl, lo dice a chiare lettere. "Devono imparare a rispettarci" rincara Sergio Cofferati leader della Cgil. "La nostra sarà una battaglia lunga" prevede il segretario della Uil Luigi Angeletti. Vista da Palermo, dall'assemblea dei quattromila delegati del sud, l'unità sindacale non è mai stata così forte; almeno da un bel po' di tempo a questa parte. Un fronte comune, senza differenze, contro "le mistificazioni" di un governo "che non mantiene le promesse". E anche se Pezzotta preferisce parlare di "convergenze" e non di unità, la sensazione è che stavolta i sindacati non si divideranno nella battaglia sulla riforma del lavoro. A partire dalla modifica dell'articolo 18 dello statuto dei lavoratori. "Il ministro Maroni sbaglia - annuncia Pezzotta - ha un mese di tempo per decidere se riaprire o meno il confronto coi sindacati".

Tocca ad Angeletti aprire i lavori. Ai delegati dice che la lotta del sindacato sarà dura e andrà oltre il il 15 febbraio, quando termineranno le quattro ore di sciopero. "Andremo avanti finchè il governo non ritirerà i suoi provvedimenti sbagliati, a partire da quello sull'articolo 18" dice Angeletti. Contro un governo che "avrà le risposte che merita" spiega Cofferati ai delegati. Compreso lo sciopero generale. "Ma non ora - frena il leader della Cgil - Non abbiamo nessuna fretta. Il nostro è un percorso che si stabilisce giorno per giorno". Concorda Angeletti: "Gli show down si fanno solo quando ci sarà da vincere".

Davanti alle chiusure del governo "non basta il dialogo, ci vogliono accordi" scandisce Pezzotta. E così "non ci si può attendere altro che la nostra reazione" continua il sindacalista chiarendo che Cgil, Cisl e Uil "non sono una forza politica ma rappresentano solo gli interessi dei lavoratori". Sarà lotta dunque. E non finirà in tempi brevi. "Dureremo tutto il tempo necessario per far cambiare posizione al governo. Abbiamo la forza necessaria perché ciò accada" conclude Angeletti.