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Repubblica it: Presidi, scuole in corto circuito "Casse vuote, rischio chiusura"

Sit-in a Roma davanti al ministero della Pubblica Istruzione. Dirigenti scolastici e amministrativi: "Non possiamo pagare più neppure le bollette e la carta igienica"

29/11/2006
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la Repubblica

Mancano i fondi per pagare i supplenti e per pagare le tasse: presidi e segretari in piazza. "La scuola pubblica, senza risorse e con un lavoro sempre più complesso, non ce la fa ad andare avanti". Un folto gruppo di dirigenti scolastici e direttori dei servizi amministrativi (gli ex segretari) provenienti da tutta Italia manifesta davanti la sede del ministero della Pubblica Istruzione. L'iniziativa è organizzata dal Coordinamento dei dirigenti scolastici e dei Direttori dei Servizi amministrativi cui hanno aderito ben 325 tra capi d'istituto e segretari di scuole di ogni ordine e grado.
I motivi della protesta. Durante i 5 anni di governo Berlusconi la scuola pubblica ha dovuto subire tagli di ogni genere, compreso quello alle risorse per il cosiddetto funzionamento: i soldi per acquistare il materiale di cancelleria, pagare le tasse e pagare una parte dei supplenti. Qualcosa come 600 milioni di euro che non sono mai arrivati nelle casse delle scuole ma che il governo Prodi non sembra volere reintegrare. I rappresentanti del Coordinamento protestano per "i finanziamenti tagliati e non restituiti", per "la farraginosità della nomina dei supplenti" - che in alcuni casi rende necessarie centinaia di telefonate e telegrammi per la nomina di un solo supplente - , "l'insufficienza delle risorse per i servizi essenziali: tassa rifiuti, supplenze...", il carico di lavoro gravato col decentramento amministrativo alle scuole - ricostruzione di carriera, pratiche pensionistiche - senza un adeguato incremento di personale.

Alcuni esempi. "Molte scuole - spiega Enrico Panini, segretario generale della Flc Cgil - hanno esaurito le risorse per pagare i supplenti. Molti insegnati, quindi, saranno costretti ad aspettare alcuni mesi per essere pagati. E alcune scuole, per pagare la tassa sui rifiuti (la Tarsu) sono state costrette ad indebitarsi". Ma non basta: in queste ultime settimane dell'anno le scuole devono lesinare sull'acquisto di carta per le fotocopie, di carta igienica e di tutto il materiale che normalmente si consuma a scuola perché il 31 dicembre e alle porte e il "piatto piange". "L'iniziativa - spiegano gli interessati - serve a richiamare l'attenzione sulle difficoltà amministrative della scuola dell'autonomia che, ciascuno per le proprie competenze e responsabilità capi d'istituto e direttori dei Servizi, quotidianamente affrontano in prima persona".
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