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Repubblica: L´Onda sotto Montecitorio torna la protesta deglistudenti

La manifestazione durante la votazione alla Camera sulla riforma Gelmini

08/01/2009
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la Repubblica

Il sit-in improvvisato contro le parole del sindaco

LAURA MARI

Né cori, né slogan. Per esprimere il loro dissenso si sono imbavagliati con dei fazzoletti neri, in segno di lutto per «la morte dell´università pubblica e dell´istruzione» e hanno srotolato uno striscione con su scritto «criminale è chi distrugge l´università». Così una cinquantina di studenti dell´Onda ha manifestato in piazza Montecitorio, proprio nelle stesse ore in cui alla Camera dei Deputati si discuteva la fiducia al governo Berlusconi sul decreto della riforma Gelmini. Un sit-in improvviso è stato organizzato dagli universitari romani anche per rispondere alle parole del sindaco Alemanno, che nei giorni scorsi aveva dichiarato che il primo ateneo capitolino, La Sapienza, sarebbe «ostaggio di 300 criminali». Affermazioni che gli studenti dell´Onda hanno voluto contestare con un sit-in silenzioso e un volantinaggio in via del Corso, la strada più frequentata dai giovani e dai romani.
«Le parole di Alemanno - hanno urlato al megafono gli studenti dell´Onda - rappresentano un attacco nei confronti della libertà di dissentire e della straordinaria esperienza democratica che l´Onda rappresenta. L´utilizzo della parola "criminali" da parte del sindaco - hanno proseguito - rappresenta il tentativo di normalizzare l´università, mettere all´angolo l´Onda». Poi l´attacco al rettore della Sapienza Luigi Frati, che ha annunciato la volontà di invitare quanto prima il Pontefice Benedetto XVI alla Sapienza. «Frati è un alleato del governo - hanno dichiarato gli studenti dell´Onda da piazza Montecitorio - anche lui tenta di far tacere il dissenso evitando il confronto democratico. Ma ancora una volta ripetiamo e ribadiamo a gran voce che l´Onda non ha paura e se non ci hanno fatto paura le minacce di sgombero del rettore Frati - hanno proseguito gli studenti - non ci fanno paura nemmeno le dichiarazioni del sindaco Alemanno, perché chi imbavaglia e criminalizza il dissenso distrugge l´università».