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Repubblica-Lavoro, la delega spacca i sindacati, gli statali in rivolta contro le 40 ore

La Cgil: il referendum sull'articolo 18 è sbagliato, ma i diritti devono essere difesi Lavoro, la delega spacca i sindacati gli statali in rivolta contro le 40 ore Epifani: "Non crea posti". Pezz...

09/02/2003
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la Repubblica

La Cgil: il referendum sull'articolo 18 è sbagliato, ma i diritti devono essere difesi
Lavoro, la delega spacca i sindacati gli statali in rivolta contro le 40 ore
Epifani: "Non crea posti". Pezzotta: "Si può migliorare"

Fassino richiama le confederazioni all'unità: ricostruite la vostra alleanza
ROBERTO PETRINI

ROMA - Lavoro, referendum e pubblico impiego acuiscono lo scontro tra Cgil, Cisl e Uil. "La legge delega, con il rallentamento dell'economia, avrà esattamente l'effetto opposto di quello annunciato dal governo, e cioè aumenterà la precarietà e non darà nessun contributo all'occupazione", ha dichiarato ieri il leader della Cgil Epifani. Sulla stessa lunghezza d'onda anche il segretario della Uil Angeletti: "E' sbagliato dire che questa legge darà occupazione, sono gli investimenti che la producono". Più cauto Pezzotta, segretario della Cisl, secondo il quale la delega ha "dei contenuti che non dispiacciono" e altri "non condivisibili": ci vuole un impegno - ha aggiunto - per modificare quelli che non ci piacciono. Ed ancora in polemica con la prossima agitazione della Cgil: "E' come fare sciopero contro il temporale"
Trovano sintonia i sindacati solo contro il rischio di un ritorno dei ministeriali alle 40 ore settimanali. Cgil, Cisl e Uil hanno infatti inviato una lettera al presidente del Consiglio, al ministro del Lavoro e al ministro della Funzione Pubblica per ottenere una convocazione urgente e chiedere il blocco immediato del decreto legislativo sull'orario di lavoro approvato la scorsa settimana dal consiglio dei ministri. Il decreto, che recepisce la direttiva europea sull'orario di lavoro, prevede come tetto massimo le 40 ore settimanali e non prevede deroghe per il settore del pubblico impiego, a quale sarebbero applicate le regole del privato anche per quanto riguarda gli straordinari e il riposo settimanale. Per tutti Gianpaolo Patta, segretario confederale Cgil: "Il decreto regolamenta l'orario di lavoro in modo uguale per tutti, dagli insegnanti ai poliziotti, ai militari: è assurdo". Ma i punti di contatto tra i tre sindacati restano legati solo a fatti episodici. E ieri, di fronte alla platea bolognese del convegno ds sul lavoro, si sono registrate nuove polemiche. "Non ci sono condizioni per l'unità sindacale", ha detto Pezzotta. "In questo momento ci dividono molte cose", ha aggiunto Angeletti. Ed Epifani: "Il sindacato con la vocazione più unitaria resta la Cgil".
Il questo clima è toccato al segretario della Quercia Piero Fassino richiamare i tre sindacati all'unità: "Si tratta di individuare - ha detto - quali sono i punti che uniscono e di lì ripartire per un percorso che consenta di superare le divisioni. I Ds sono impegnati ad accompagnare questo percorso, perché credono che l'unità sindacale sia un bene non soltanto per i lavoratori ma più in generale per lo sviluppo della democrazia e la crescita del paese".
Sullo sfondo si agita anche la questione del referendum. Per Epifani "il referendum è un errore ma i diritti vanno estesi"; per Angeletti "la vicenda del referendum è preoccupante non solo per gli aspetti politici, ma perché sia i sostenitori del sì che quelli del no si contrappongono in base a due principi ugualmente sbagliati, capaci di distruggere la cultura riformista". Pezzotta ha espresso invece "contrarietà profonda" al referendum "perché non aiuta e perché ci dividerà ancora di più".