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Repubblica-Levi Montalcini: Sciopero generale distruggono le nostre intelligenze

INTERVISTA Il premio Nobel: un colpo di mano del governo che ignora il parere della comunità scientifica Levi Montalcini: "Sciopero generale distruggono le nostre intelligenze" E' l'ora di un...

02/02/2003
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la Repubblica

INTERVISTA
Il premio Nobel: un colpo di mano del governo che ignora il parere della comunità scientifica
Levi Montalcini: "Sciopero generale distruggono le nostre intelligenze"

E' l'ora di una protesta senza precedenti

ROMA - Rita Levi Montalcini è indignata. Il giorno dopo la decisione del governo di commissariare il Cnr non si è ancora ripresa dallo sbigottimento per un colpo di mano che "ignora completamente il parere della comunità scientifica italiana". Invita a una sorta di sciopero generale dei ricercatori e teme che il nuovo corso "distrugga il meglio che abbiamo nel nostro Paese, la ricchezza dell'intelligenza dei giovani". E per lei, che si è guadagnata il Nobel dopo 30 anni di lavoro in America, questo è un cruccio insopportabile.
Professoressa, quanto è grave questa decisione e perché?
"E' una decisione politica che imprime alla ricerca un nuovo andamento del tutto differente dal precedente, presa ignorando il parere dei ricercatori. I miei più autorevoli colleghi sono tutti sconvolti: si sapeva che qualcosa del genere era all'orizzonte ma non si immaginava che diventasse realtà da un minuto all'altro".
Adriano De Maio, il nuovo commissario, era rettore della Luiss: è un messaggio di "privatizzazione"?
"Non lo conosco personalmente, quindi non posso giudicarlo. Quello che posso dire, però, è che si tratta di un ingegnere e non sa niente di biologia. Per questo, immagino, avrà difficoltà a svolgere il suo compito".
Quale effetto avrà questa svolta sulla fuga dei cervelli?
"La peggiorerà, non c'è dubbio. Lo stesso presidente della Repubblica ha lanciato l'allarme di recente, dicendo che era fondamentale bloccarla mentre questa decisione la favorisce notevolmente. Circa un anno fa, a Cernobbio, ho lanciato l'idea dell'European Brain Resource Institute per cercare di arginare il fenomeno. Molte regioni in Italia volevano ospitarne la sede, a maggio la gara è stata vinta da Roma ed entro il 2003 l'ente diverrà operativo. Da allora ho ricevuto un enorme numero di richieste da giovani espatriati per motivi di studio che vorrebbero rientrare in Italia".
La comunità scientifica non può ribellarsi in nessun modo?
"Certo, è l'unica speranza. Questi decreti passeranno senz'altro alle Camere, come la finanziaria (che ha ridotto ulteriormente i fondi per la ricerca) e la Cirami. Ma non bisogna arrendersi: se tutti i ricercatori incroceranno le braccia e si rifiuteranno di lavorare, potrebbero creare un vero problema. Una mobilitazione del genere non è mai accaduta prima, ma questa potrebbe essere l'occasione giusta".
(r. sta.)