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Repubblica: Lo strappo dei metalmeccanici "Primo Maggio, o noi o la Moratti"

Fiom e una parte di Cgil: non la vogliamo, diserteremo il palco

25/05/2011
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la Repubblica

Si studia un compromesso: la presenza del ministro e di Ferrante potrebbe limitarsi al corteo
Scoppia la polemica sulla decisione della Camera del lavoro di invitare il candidato del centrodestra
ANDREA MONTANARI

La Cgil si divide sull´invito della Camera del lavoro a Letizia Moratti, candidata sindaco della Casa delle libertà a partecipare con il suo avversario dell´Unione, Bruno Ferrante, lunedì mattina alla manifestazione ufficiale per la festa dei Lavoratori. Dopo l´invito formale del segretario generale della Cgil Onorio Rosati anche a nome dei suoi colleghi di Cisl e Uil, subito accettato da entrambi i candidati, ieri è scattata la protesta prima dei metalmeccanici della Fiom e poi della componente della segretaria della Camera del lavoro più vicina a Rifondazione comunista. «Il Primo Maggio è da sempre la festa dei lavoratori, ossia una ricorrenza di parte - hanno osservato il numero uno delle tute blu milanesi Maria Sciancati e il segretario generale lombardo Franco Arrigoni -. Non ci risulta che nei suoi cinque anni da ministro della Repubblica abbia mai scelto di condividere le richieste dei lavoratori e di essere al loro fianco nella tutela dei loro diritti». Sulla stessa linea Nerina Benuzzi e Antonio Lareno della segreteria della Camera del lavoro, che hanno scritto a Onorio Rosati per informarlo che per protesta «diserteranno il palco ufficiale della manifestazione e la testa del corteo, dove dovrebbero sfilare i due candidati sindaci, e resteranno tra i manifestanti». Anche Lella Brambilla della segreteria regionale della Cgil, pur ribadendo la sua condanna alle contestazioni alla Moratti durante la manifestazone del 25 Aprile, ha detto no alla presenza della Moratti al corteo del Primo Maggio. «L´invito alla candidata sindaco della Cdl non è opportuno. La Moratti fa parte di un governo di centrodestra che ha prodotto la controriforma del sistema scolastico contro il quale migliaia di lavoratori e lavoratrici sono scesi in piazza».
Nessuna replica da parte di Onorio Rosati, ma dalla segreteria generale fanno sapere che il programma della manifestazione è assolutamente confermato. In altre parole, la presenza della Moratti non si tocca. Tuttalpiù, fanno notare alcuni, una via d´uscita potrebbe essere quella di non fare salire i due candidati sindaci sul palco di piazza Duomo, al termine del corteo, che si muoverà alle 9,30 dai bastioni di Porta Venezia.
Imbarazzata la reazione dei leader di Cisl e Uil. «Non è mio compito interferire in questioni di un altro sindacato - fa notare il segretario generale della Cisl Fulvio Giacomassi -. Ma mi auguro che tutti facciano la loro parte per far rimanere uniti i sindacati». Più esplicito il numero uno della Uil Roberto Monticelli: «Noi questi problemi non li abbiamo. Questa festa è di tutti. Non vorremmo che qualcuno ostacolasse il ritorno a un confronto necessario per trovare quelle soluzioni che servono ai problemi di Milano».
Ma polemica diventa anche politica. Per il capogruppo di Rifondazione comunista in Provincia Antonello Patta «la sinistra ha perso la bussola. Come si fa a invitare la Moratti alla festa del Lavoratori?». Secca la replica di Roberto Biscardini della Rosa nel pugno, che sente odore di trappola. «Non sarà certamente la presenza della Moratti a far cambiare il significato di questa festa. Certo avrebbe potuto venirci anche gli altri anni». Dal centrodestra, il capogruppo di An in Regione Roberto Alboni avverte: «I sindacati dimostrino maturità e isolino dal corteo immediatamente i facinorosi, al primo eventuale loro grido».