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Repubblica-Maturità, docenti in rivolta "Favorite le scuole private"

commissari interni oggi si presentano in aula con cartelli di protesta Maturità, docenti in rivolta "Favorite le scuole private" La Moratti: "Ma la prova d'esame ora è più equa" I president...

19/06/2002
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la Repubblica

commissari interni oggi si presentano in aula con cartelli di protesta
Maturità, docenti in rivolta "Favorite le scuole private"
La Moratti: "Ma la prova d'esame ora è più equa"

I presidenti delle commissioni sono pochi: gli orali in alcune scuole potrebbero finire ad agosto
L'ex ministro Berlinguer: "Picconate della destra al valore nazionale del test per avvantaggiare i diplomifici"
MARIO REGGIO

ROMA - Inizia tra le polemiche e le proteste il nuovo esame di maturità. Sono decine di migliaia le lettere di protesta inviate da commissari e presidenti delle commissioni al ministro Moratti per dire no alla riforma dell'esame. Molti docenti hanno già fatto mettere a verbale il loro forte dissenso contro l'abolizione dei commissari esterni. La protesta è stata lanciata nei giorni scorsi dai Coordinamenti degli insegnanti di molte città italiane, seguiti subito dopo dalla Cgil, Gilda e dai Cobas. Stamattina, prima della prova scritta d'italiano, in molti istituti i commissari interni si presenteranno a scuola con cartelli che ribadiscono il loro no: svolgeremo comunque il nostro lavoro in segno di rispetto per gli studenti e la scuola pubblica, ma non condividiamo il disegno del ministro che favorisce le scuole private e provoca la dequalificazione della maturità e del titolo di studio. Il ministro Letizia Moratti prosegue, invece, la sua campagna tranquillizzante: "L'esame non sarà più facile o più difficile, ma più equo e oggettivo, nel quale il colpo di fortuna sarà meno probabile perché i commissari conoscono bene il percorso dei propri studenti".
Un messaggio che ha dato il via ad una raffica di repliche e proteste. "L'esame di maturità fatto in casa è una picconata della destra alla scuola pubblica - commenta l'ex ministro Luigi Berlinguer - un esame che perde di fatto il suo valore nazionale, e l'ordine del giorno del Consiglio regionale lombardo che chiede il superamento del valore legale del titolo di studio. Sono queste le picconate della destra contro il nostro sistema educativo, che tendono ad abbassare la qualità della scuola pubblica e ad avvantaggiare i diplomifici privati". Una tesi confermata in parte da Simone Paini, responsabile nazionale degli studenti di Forza Italia: "Il ministro Moratti ha ragione, siamo convinti che il sistema della prova finale vada rivisto, non escludendo per il futuro che questa prova, in molti casi inutile, possa essere eliminata". Il discorso buonista della Moratti non è invece andato giù all'Unione degli Studenti: "Ha fatto un discorso che sembra quello del Papa, ma il pontefice lo lasci fare a lui - afferma la coordinatrice nazionale Claudia Pratelli - la riforma dell'esame di stato è il più pesante attacco che è stato portato alla scuola pubblica negli ultimi anni". Polemico anche Enrico Panini, segretario nazionale della Cgil scuola: "Per la prima volta da decenni gli esami di Stato iniziano tra le proteste. Questi sono esami con lo sconto che riguarderà la qualità nonostante l'impegno degli studenti e la professionalità delle commissioni, perché essere esaminati dai propri insegnanti cambia profondamente il senso della prova finale".
Ma al di là delle polemiche la revisione delle commissioni e il presidente unico per ogni istituto sta creando non pochi problemi in tutta Italia. "Abbiamo 11 commissioni ed un solo presidente - commenta una commissaria interna del liceo Meli di Palermo - che ci ha comunicato di voler essere presente, come prevede il regolamento, a tutti gli atti di ratifica del voto finale. C'è così il rischio di terminare le procedure ben oltre la fine di luglio". Ma c'è anche dell'altro: "Lo scontento tra i docenti è evidente - afferma la presidente delle commissioni di un liceo fiorentino - il nuovo esame era stato digerito ed ora si tende a vanificarlo, c'è il pericolo reale di tornare indietro, molto indietro nel tempo".