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Repubblica-Moratti ancora contestata

Udine nuova manifestazione contro il ministro dopo quella di Siena. Parapiglia tra studenti e forze dell'ordine Moratti ancora contestata L'assessore alla scuola di Napoli: prof, occupate anche vo...

05/12/2002
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la Repubblica

Udine nuova manifestazione contro il ministro dopo quella di Siena. Parapiglia tra studenti e forze dell'ordine
Moratti ancora contestata
L'assessore alla scuola di Napoli: prof, occupate anche voi

Gli appelli dei rettori dopo il taglio dei fondi sono rimasti inascoltati E alcuni atenei hanno già fatto sapere di non poter varare il bilancio
MARCO PACINI

UDINE - Doveva essere una contestazione pacifica contro Letizia Moratti, con cinque studenti armati solo di uno striscione in cui la si invitava alle dimissioni, mentre laggiù, sul palco della sala, il ministro dell'Istruzione parlava agli Stati generali della scuola del Friuli. È finita con un mezzo parapiglia, complici le forze dell'ordine che, secondo le accuse di molti, hanno usato maniere un po' troppo spicce per far sloggiare i cinque ragazzi. Tanto che qualche decina di presidi e docenti hanno abbandonato la sala in segno di protesta.
Tutto comincia quando, a metà mattinata, i ragazzi, tutti rappresentanti di istituto, srotolano lo striscione: "No alla scuola dei padroni, Moratti dimissioni". Una sortita accompagnata solo da un leggero brusio, mentre il ministro Moratti continua a parlare. Ma il capo della Digos di Udine, Giuseppe Stornello, è di tutt'altro avviso. E nel giro di qualche minuto raggiunge i ragazzi insieme a un collega intimando loro di andarsene. In sala si sente un urlo: "E' questa la democrazia? Vergogna". E' la reazione di Gaia Calligaris, sedicenne del liceo scientifico Marinelli di Udine, che viene trascinata via. Poi tocca agli altri quattro. Tutti fuori. Dove? I ragazzi racconteranno di essere stati portati in uno stanzino e presi a pugni e schiaffi. Gino Da Ros, del liceo Galilei di Trieste racconta di essere stato colpito allo stomaco. Francesca Feruglio, del classico Stellini di Udine, di essere stata sbattuta ripetutamente contro il muro. Tutto da verificare, naturalmente. Tutto avvenuto - secondo i ragazzi - lontano da testimoni. Quando gli studenti escono dalla stanza con gli occhi lucidi, ad attenderli ci sono molti prof solidali. Intanto, nel cortile, qualcuno ha raccontato ai mille studenti venuti a contestare la Moratti, di quello che è accaduto ai loro rappresentanti. Così dagli slogan passano subito ai fatti, battendo ripetutamente sulle vetrate dell'aula magna. I carabinieri caricano, vola qualche manganellata. Più tardi la Cgil regionale dirà di aver già affidato a un pool di avvocati il compito di rappresentare gli studenti in sede giudiziaria.
Intanto, anche nel resto del Paese, si diffonde la protesta. Cinquemila studenti in piazza a Roma, organizzati dalla Sinistra Giovanile. E con il passare dei giorni cresce il numero delle scuole occupate. E l'assessore all'educazione del Comune di Napoli, Raffaele Porta, invita gli insegnanti ad occupare le scuole assieme agli studenti. Aria di burrasca tra i docenti: il 6 dicembre sciopero generale e corteo a Roma dei Cobas. Mentre confederali e Snals hanno proclamato lo stato d'agitazione: il ministro Moratti ha rinviato l'incontro sul contratto fissato per oggi.