Iscriviti alla FLC CGIL

Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » Repubblica-Moratti: meno materie ai licei

Repubblica-Moratti: meno materie ai licei

ministro pronto a riaprire le iscrizioni alle elementari. In futuro discipline ridotte per le superiori Moratti: meno materie ai licei "E se passa la riforma, a scuola a cinque anni da settembre" ...

16/05/2002
Decrease text size Increase text size
la Repubblica

ministro pronto a riaprire le iscrizioni alle elementari. In futuro discipline ridotte per le superiori
Moratti: meno materie ai licei
"E se passa la riforma, a scuola a cinque anni da settembre"

ROMA - Riapertura delle preiscrizioni per l'ingresso anticipato alle materne ed elementari. Meno materie da studiare alle superiori. Scuole professionali d'eccellenza destinate a restare allo Stato invece di passare sotto le egioni. Sono i tre punti cardine della riforma che il ministro Letizia Moratti ha ribadito ieri nel corso dell'audizione alla Commissione istruzione del Senato. "Come si fa a partire con la riforma già dal primo settembre - commenta l'ex ministro Luigi Berlinguer - e come si fa a dire alle famiglie italiane che si riapriranno le iscrizioni senza avere una legge approvata? È un'avventura". Critico anche il presidente della Commissione Istruzione del Senato Franco Asciutti di Forza Italia: "Alla materna a due anni e mezzo? Ma se il bambino, nella quasi totalità dei casi, non si è ancora abituato a stare senza pannolino. Il cambiamento serve, purché non comporti stravolgimenti e traumi". Enrico Panini, segretario Cgil-scuola: "L'anticipo è un errore, è una scelta solo d'immagine che si riverserà pesantemente sulla scuola e sui bambini". Ma sull'ingresso anticipato alle elementari e materne, rispettivamente a 5 anni e mezzo e 2 e mezzo, il ministro si dice fiducioso: "Spero che si possa arrivare ad un'approvazione rapida che ci consenta di dare risposte positive a migliaia di famiglie".
Sul numero eccessivo della materie previste oggi alle superiori, il ministro ha spiegato: "Ne valuteremo la riduzione. I livelli d'apprendimento rispetto alle ore d'insegnamento non danno dei risultati qualitativi. Cercheremo di migliorare l'apprendimento nelle discipline essenziali". E a proposito delle scuole professionali: "Le punte d'eccellenza confluiranno nei licei tecnologici ed economici, per consentire l'accesso alla formazione universitaria. Gli altri profili professionali saranno concordati con le Regioni". Intanto, ieri, Cobas e Rifondazione hanno lanciato la raccolta di firme per il referendum abrogativo di una parte della legge di parità tra scuole pubbliche e private. E domenica prossima, a Barbiana, migliaia di persone sfileranno a difesa della "scuola pubblica di qualità". Una scuola, secondo un sondaggio di Famiglia Cristiana, in cui ha fiducia il 78.6 per cento degli italiani. (ma.re.)