Iscriviti alla FLC CGIL

Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » Repubblica-Napoli-La politica dei tagli riduce il personale:e le private pronte al sorpasso

Repubblica-Napoli-La politica dei tagli riduce il personale:e le private pronte al sorpasso

politica dei tagli riduce il personale: secondo la Cgil entro il 2005 in Campania ci saranno quattromila bidelli in meno La pulizia delle aule? I genitori si tassano E le private pronte al sorpass...

23/01/2003
Decrease text size Increase text size
la Repubblica

politica dei tagli riduce il personale: secondo la Cgil entro il 2005 in Campania ci saranno quattromila bidelli in meno
La pulizia delle aule? I genitori si tassano
E le private pronte al sorpasso

Sempre più difficile avere l'insegnamento dell'inglese nelle prime classi elementari
Gli istituti equiparati sono ben 1100, di ogni ordine e grado, contro i 1300 istituti pubblici
In alcune scuole elementari i dirigenti costretti a chiedere un contributo per pagare le ditte. E si pagano anche le attività extra
In bilico anche i posti per i docenti: 1300 dal prossimo anno scolastico. La scure già coi governi di centrosinistra
DANIELA D'ANTONIO

L'iscrizione in prima elementare come un salto nel vuoto. Poche, pochissime le scuole che riusciranno a garantire il tempo prolungato sin dalla prima (al massimo un paio di giorni a settimana). Scarse le notizie sullo studio della lingua inglese e sulle cosiddette attività più innovative come i laboratori. Vittime dei tagli, insomma. Anche se - va detto - molti danni sono provocati dall'ultima finanziaria, ma si scontano anche disagi figli del governo precedente, quello di centrosinistra.
I tagli - La stima è della Cgil e prevede che il prossimo anno scolastico sarà segnato da tagli notevoli che penalizzeranno soprattutto le elementari: 1.300 docenti in meno in Campania; 700 solo a Napoli. "La tendenza - spiega Franco Buccino responsabile scuola della Cgil - è abbassare il numero dei maestri. Ne risentiranno le attività laboratoriali ma anche materie fondamentali come l'inglese". E non solo: sempre il sindacato annuncia: il numero dei bidelli, a Napoli, è già calato di mille unità (il doppio in Campania). Gli Lsu, ai quali è affidata la pulizia, da qualche mese non prendono un euro e comunque il loro servizio non basta: entrano nelle scuole il pomeriggio. Chi pulisce se un bimbo vomita? A chi è delegata la pulizia dei gabinetti durante le ore di lezione? Ai bidelli che non sarebbero tenuti a farlo ma collaborano per paura di perdere il posto: per effetto della nuova finanziaria, da qui al 2005 è previsto che altri 4 mila bidelli in Campania e 2 mila a Napoli restino senza lavoro.
Pulizia fai-da-te - Primo effetto dei tagli: in alcune scuole elementari come quella di Posillipo e quella di via Manzoni funziona così: ai genitori è stato chiesto un contributo libero per pagare una ditta privata che nelle ore pomeridiane garantisce la pulizia delle aule e dei bagni (trenta euro a testa). Una necessità, vista la mancanza di alternative garantite dallo Stato. Un sospetto di discriminazione: saranno più sporche le scuole in cui i genitori non possono permettersi di pagare l'extra?
Il bluff delle tre "i" - Ricordate lo slogan che prometteva Internet, Inglese e Impresa a tutti i bambini italiani? Solo una percentuale minima di scuole dispone di computer e supporti informatici. E se i più piccoli hanno tutto il tempo per comprendere la incerta materia impresa, il trasferimento della formazione professionale alle Regioni (contestata eredità lasciata dal centrosinistra) preoccupa soprattutto gli studenti delle superiori.
Quello che manca all'appello è lo studio dell'inglese: già quest'anno sono rari i casi di prime elementari dotate di un maestro di lingua straniera. E, a giudicare dal sovraffollamento che c'è nelle scuole di lingue che organizzano corsi per bimbi dai 4 ai 6 anni, si è autorizzati a pensare che molti (quelli che possono sborsare almeno 1.100 euro all'anno per tre ore a settimana) abbiano risolto assoldando maestri privati. Numeri destinati ad ingrossarsi. Dall'anno prossimo, infatti, rischiano di dover saltare la preziosa lezione anche quelli di seconda elementare. E più di una scuola già sonda il terreno: "Nel caso sareste disponibili a versare un contributo per far studiare la lingua di Shakespeare ai vostri figli?". Nel caso.
Vuoi suonare la chitarra? E allora paga - E non è una battuta ma solo uno degli effetti dei tagli alla spesa scolastica. Più chiaramente: in molte scuole - soprattutto in quelle di Chiaia e Posillipo - davanti all'impossibilità di garantire attività pomeridiane per mancanza di personale, i responsabili degli istituti hanno proposto ai genitori di affidare la formazione extra scolastica dei figli a maestri privati. Potendoselo permettere è un'ottima soluzione. Risultato: il consiglio d'istituto stanzia una percentuale e le famiglie il resto garantendo ai ragazzini quello che fino all'anno scorso era gratis.
Musica ma non solo. Le risorse sempre meno generose hanno imposto - e peggio andrà l'anno prossimo - una riduzione dei laboratori. A rischio le attività per diffondere la legalità e la cura dell'ambiente. Ma anche i progetti per la lettura e le arti creative come il teatro e la ceramica.
Il sorpasso delle scuole private - I numeri fanno già una certa impressione: a fronte di 1.300 scuole pubbliche di tutti gli ordini e i gradi sparse per la regione ce ne sono circa 1.100 private ma equiparate.
Ovvio che una politica che mortifica la scuola pubblica farà ulteriormente crescere questo numero. E la preoccupazione è che i benestanti scelgano buone scuole a pagamento che offrono una buona formazione e gli indigenti siano costretti ad affollare le pubbliche. Va detto che il processo di equiparazione degli istituti privati è stato avviato dal governo di centrosinistra.
IL SOSTEGNO
Un insegnante ogni 145 alunni

Tagli brutali anche sul fronte degli insegnanti di sostegno. La già contestata norma che ne prevede uno ogni 138 studenti viene rimpiazzata da una proporzione ancora più penalizzante per i portatori di handicap: uno ogni 145 alunni.
Risultato: altri professori mandati a spasso e altri alunni abbandonati dalla scuola pubblica. Famiglie che già soffrono terribili disagi costrette a vivere una ulteriore condizione di difficoltà e di frustrazione.
Non che adesso la situazione sia incoraggiante: dove ci sono, gli insegnanti di sostegno garantiscono al piccolo studente che ha problemi poche ore a settimana di assistenza, da un minimo di 4 al massimo di 9 per i casi più gravi.