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Repubblica: Pensioni, il governo stringe "Innalzare l´età per le donne"

Renato Brunetta, ha infatti annunciato che sull´argomento si sta svolgendo un´istruttoria e che «a breve verrà proposta una serie di ipotesi.«Un intervento sull´età pensionabile in questo momento di crisi è un controsenso e, soprattutto, non è una priorità», ha detto Susanna Camusso (Cgil).

14/01/2009
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la Repubblica

Altro che ombra
Pensioni, il governo stringe "Innalzare l´età per le donne"

ROBERTO PETRINI

ROMA - Il governo stringe i tempi per la riforma delle pensioni delle donne del pubblico impiego - l´ipotesi è di innalzare a 62 anni l´età pensionabile - e una task force interministeriale è già al lavoro. Il ministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, ha infatti annunciato che sull´argomento si sta svolgendo un´istruttoria e che «a breve verrà proposta una serie di ipotesi». Ed ha aggiunto: «E´ una cosa delicata, che desta preoccupazioni tra la gente, ma non vogliamo turbare i sonni di nessuno». Una rassicurazione che arriva dopo che il governo italiano ha confermato a Bruxelles l´intenzione di procedere in modo «graduale e flessibile».
A circoscrivere la dimensione dell´intervento del resto ieri è stato il ministro del Lavoro Maurizio Sacconi il quale ha assicurato che l´aumento dell´età riguarderà solo le donne che lavorano nel pubblico e non nel privato. «Nel settore pubblico - ha spiegato Sacconi - non ci sono infatti quelle preoccupazioni e quelle controindicazioni che invece ci sono nel settore privato, dove la donna non ha la sicurezza di un lavoro garantito e correrebbe quindi il rischio di dover a tutti i costi attendere l´età della pensione di vecchiaia in condizioni di disoccupazione».
Il governo getta acqua sul fuoco, ma l´intervento dei due ministri non è stato sufficiente a placare le preoccupazioni del sindacato. «Un intervento sull´età pensionabile in questo momento di crisi è un controsenso e, soprattutto, non è una priorità», ha detto Susanna Camusso (Cgil). Per la Proietti (Uil) ogni intervento sull´età pensionabile delle donne «deve essere fatto esclusivamente su base volontaria». Antonio Uda della Cisl sostiene, invece, che l´aumento dell´età pensionabile delle donne «non è un tabù» ma deve essere «graduale e volontario».
Il trattamento differenziato tra pubblico e privato non convince neppure nella maggioranza: a sollevare la questione è Giuliano Cazzola (Pdl): «L´Alta Corte di Giustizia ha posto solo il problema dell´età pensionabile delle lavoratrici del pubblico impiego. Ma anche i cammini più lunghi cominciano sempre con un primo passo».