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Repubblica-Per fare cassa si penalizzano le persone perbene"

INTERVISTA L'ex Procuratore della Repubblica di Milano: il condono è scandaloso D'Ambrosio: "Per fare cassa si penalizzano le persone perbene" "Non deve accadere mai che si premi chi non ha r...

17/12/2002
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la Repubblica

INTERVISTA
L'ex Procuratore della Repubblica di Milano: il condono è scandaloso
D'Ambrosio: "Per fare cassa si penalizzano le persone perbene"

"Non deve accadere mai che si premi chi non ha rispettato il principio di legalità"
"Offrono il massimo perché hanno bisogno di grattare il fondo del barile"
CINZIA SASSO

MILANO - Ne ha viste tante, nei suoi 45 anni da magistrato, l'ex procuratore della Repubblica di Milano Gerardo D'Ambrosio. Ne ha viste tante soprattutto negli ultimi tempi. Contro la legge sulle rogatorie, poi contro quella sul falso in bilancio, ancora sulla Cirami, ha condotto una battaglia serrata, così come molti giuristi, cercando di mettere in guardia dai guasti che simili norme potevano avere sul tessuto del Paese. Adesso che da pochissimo se ne sta in pensione, non ha smesso la sua voglia di impegnarsi. E da casa sua, all'ora di cena, affronta quest'ultimo capitolo, quello dell'ondata di condoni. "Secondo me - dice - tutto quello che accade è scandaloso. Per fare cassa, ci si appresta a distruggere il principio di legalità".
Dottor D'Ambrosio, ci risiamo: in Parlamento si stanno discutendo una serie di sanatorie da inserire nella Finanziaria. Lei che si è sempre espresso contro ogni scorciatoia, cosa dice delle ultime proposte in discussione?
"Secondo me il condono è scandaloso. Questa miriade di condoni penalizza solo le persone per bene. Per anni abbiamo cercato di dire: badate che è importante il principio di legalità, non bisogna abbassare la guardia. Abbiamo detto: non deve accadere mai e poi mai che venga premiato chi questo principio cardine della convivenza civile non ha rispettato. Se la tassazione era alta, era alta per tutti, anche per chi ha pagato fino all'ultima lira. Non è possibile premiare chi ha fatto il furbo, è diseducativo al massimo e ha effetti devastanti".
C'è bisogno di soldi...
"Senza dubbio la ragione è questa. Hanno bisogno di grattare il fondo del barile per incamerare entrate e allora offrono il massimo. Perfino l'impunità. Dal loro punto di vista è un passo obbligato, ma è sbagliato. Crea dei danni a lungo termine che definirei irreversibili. Per quale ragione, si chiederà la gente da domani, io allora devo pagare? Mi pare che il governo continui a muoversi con i pannicelli caldi, piuttosto che con riforme serie a lungo termine".
Dall'opposizione, a proposito del condono fiscale, arriva anche un'altra preoccupazione. Quella, cioè, che il condono sani ogni altro reato; si parla di non utilizzabilità processuale degli elementi raccolti se interviene il condono. Cosa vuol dire, secondo lei?
"Che se hai fatto l'integrazione, se ti sei autodenunciato e hai pagato il condono, non ti può più essere contestato un cavolo di niente. È come dire: noi non vogliamo che questi reati vengano perseguiti".
Una via per l'impunità, e non solo fiscale?
"Bisogna vedere bene la formulazione. Ma sì, mi pare che questa norma possa essere un salvacondotto non solo per i reati tributari e fiscali ma anche per quelli connessi. Gliel'ho detto: devono fare cassa e allora offrono il massimo".
Quali altri reati potrebbero essere impuniti?
"Falso in bilancio, falsa fatturazione, ad esempio".
Lei crede che questa norma possa avere effetti anche sui procedimenti già in corso?
" Così com'è formulata non mi sembra che riguardi i procedimenti accertati. Vale solo nel caso dell'autodenuncia, non nelle fattispecie scoperte da accertamenti autonomi. Se lo scopre l'autorità giudiziaria, è tutto come prima; ma se uno si autodenuncia, allora si cancella tutto".