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Repubblica-Questi esami degradano la scuola

'INTERVISTA / 2 L'INTERVISTA/1 LE Lo storico rimpiange la commissione esterna Il cantautore avrebbe scritto sul Papa Buono Villari: "Questi esami degradano la scuola" Ruggeri: "Basta Cavou...

20/06/2002
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la Repubblica

'INTERVISTA / 2
L'INTERVISTA/1
LE
Lo storico rimpiange la commissione esterna
Il cantautore avrebbe scritto sul Papa Buono
Villari: "Questi esami degradano la scuola"
Ruggeri: "Basta Cavour è meglio l'attualità"

titoli intriganti Bei temi quest'anno molto stimolante quello su "Uomo del mio tempo"
CARLO MORETTI

ROMA - La sua Maturità è lontana, era il '75, ma il ricordo è ancora vivissimo. "Il tema d'italiano mi salvò, perché all'orale poi fui un disastro. Il tema proponeva un parallelo tra Verga, e due scrittori che conoscevo benissimo e che amavo, Pirandello e Svevo. Alla fine mi diedero un voto basso, 39, ma erano anni difficili quelli, non te li regalavano mica i voti".
Il cantautore Enrico Ruggeri è in una pausa della tournée, tre giorni da passare al mare con il figlio di dodici anni. Ma da domenica si riparte, di nuovo sulla strada fino alla fine di ottobre, vita d'artista tra alberghi, palcoscenici, le interviste, gli autografi da firmare.
Ha visto i temi della maturità, come le sono sembrati?
"Bei temi, quelli di quest'anno. Intrigante quello su "Uomo del mio tempo" di Quasimodo, ma io avrei fatto volentieri quello sul tempo di Giovanni XXIII, che fu Papa tra il '58 e il '63, vero? Ce l'ho ben presente perché sono gli anni della mia infanzia e mi ricordo l'anno in cui il Papa morì, che io avevo sei anni e fu un'emozione fortissima per me. Da ragazzo ero bravo a scrivere, mi piaceva: per tutto il liceo, io ho fatto il classico, ho scritto di nascosto i temi per molti dei miei compagni, mi chiudevo nel bagno della scuola per scriverli: oggi lo posso dire, tanto credo che il reato sia caduto in prescrizione".
Tutte le tracce offrono spunti d'attualità, cosa ne pensa?
"Trovo sia giusto che un ragazzo di diciotto anni sia immerso nella realtà, la scuola non deve essere un mondo separato dal resto. Meglio questi che i temi su Cavour o Napoleone. Ho sentito che una delle tracce chiedeva di esprimersi su Internet: io non sono un esperto, ma questo è il classico tema su cui un ragazzo può sbizzarrirsi come vuole".
Proprio su Internet sono comparse le tracce in anteprima. Succede anche con la musica, no?
"Internet rappresenta un salto enorme nel mondo della comunicazione, e proprio per le sue caratteristiche è uno strumento selvaggio, difficile da controllare. Se vi si copiano i dischi non vedo perché stupirsi della diffusione dei temi di maturità. Io sarei per un controllo, una sorta di Grande Fratello, ma nel senso Orwelliano non in mano alle televisioni di Cologno Monzese. Però poi mi chiedo, che si fa, si controllano le conversazioni? Certo eviti qualche reato ma contemporaneamente ti impossessi del privato della gente: è una materia molto complicata, altro che tema di maturità, ci vorrebbero dei trattati".
Lei per l'ultimo Sanremo ha scritto "Primavera a Sarajevo". Volendo trattare un tema simile al suo, un ragazzo avrebbe potuto solo partire dalla poesia di Quasimodo'
"Credo che al Ministero vogliano sempre evitare le tracce prevedibili, come sarebbe stata quella sull'11 settembre. Comunque parlare di guerra è la cosa più difficile al mondo, si fa presto a cadere nell'ovvio. Io ho scelto di raccontare un amore in una città di rovine, multietnica e dimenticata, che però lentamente si rianima".
È utile l'esame di maturità?
"Io lo vorrei ancora più duro. Incontrarlo a 18 anni ti fa crescere, ti fortifica. Impari che la vita non è una passeggiata. E anzi, da quel momento gli esami aumentano".