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Repubblica-Ricerca, ecco la ricetta Moratti aria di rivolta tra gli scienziati

provvedimenti. Tagli e commissariamenti. Nessun peso alle indicazioni delle Camere Ricerca, ecco la ricetta Moratti aria di rivolta tra gli scienziati CLAUDIA DI GIORGIO ROMA - "La nostra ...

23/01/2003
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la Repubblica

provvedimenti. Tagli e commissariamenti. Nessun peso alle indicazioni delle Camere
Ricerca, ecco la ricetta Moratti aria di rivolta tra gli scienziati

CLAUDIA DI GIORGIO

ROMA - "La nostra non è una protesta sindacale, di categoria. E' una protesta che coinvolge la prospettiva in cui queste scelte mettono il Paese, il suo modello di sviluppo e i suoi valori culturali di base". Rino Falcone, portavoce dell'Osservatorio per la Ricerca, è tra gli organizzatori dell'assemblea degli scienziati che domani, a Roma, si prepara a controbattere punto su punto alla riforma della ricerca pubblica del ministro Moratti. La riunione, in realtà, era stata convocata con un obiettivo differente: denunciare il gravissimo stato di difficoltà in cui versa il Cnr, il più grande degli enti italiani di ricerca, a causa dei tagli imposti dalla finanziaria 2003. Ma sulle preoccupazioni dei ricercatori è piovuta la doccia fredda della notizia che i decreti di riforma degli enti sono pronti ad essere approvati in consiglio dei ministri. Da quanto è trapelato, i provvedimenti ricalcano la sostanza del cosiddetto "decreto fantasma" anticipato da "Repubblica" in agosto, che, subordinando l'autonomia scientifica al controllo politico anche in materia di ricerca di base, a settembre scatenò la prima grande protesta dei ricercatori italiani.
A dispetto delle reiterate promesse di discuterne con i diretti interessati, il governo ha quindi emarginato completamente la comunità scientifica dalle scelte che la riguardano. I presidenti degli enti di ricerca, inclusi quelli di cui è prevista la soppressione, apprenderanno ufficialmente i dettagli del loro destino solo oggi pomeriggio, quando sono stati convocati al ministero assieme a Confindustria, Confcommercio, Confagricoltori e Confapi (i sindacati, chissà perché, saranno informati in una riunione a parte). E possono dirsi anche fortunati: Lucio Bianco, presidente del Cnr, ha saputo che sarà commissariato leggendo le dichiarazioni del viceministro Possa ai giornali.
Il governo, d'altro canto, non sembra aver dato gran peso neanche al Parlamento, poiché sta andando avanti nelle sue intenzioni di riforma senza tenere conto dell'indagine conoscitiva sullo stato della ricerca italiana che la commissione Cultura del Senato ha varato solo due mesi fa. La mancanza di una seria valutazione preliminare è infatti un'altra delle ragioni di protesta dei ricercatori italiani. Che domani, nella loro assemblea, torneranno comunque a proporre il dialogo, con una proposta operativa al governo per il coinvolgimento della comunità scientifica.