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Repubblica-Sciopero il 18 ottobre i sindacati si dividono

LA PROTESTA Cofferati annuncia: sarò in piazza da dipendente Pirelli. Pezzotta: l'iniziativa Cgil è contro di noi Sciopero il 18 ottobre i sindacati si dividono MILANO - Sindacati divi...

18/09/2002
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la Repubblica

LA PROTESTA
Cofferati annuncia: sarò in piazza da dipendente Pirelli. Pezzotta: l'iniziativa Cgil è contro di noi
Sciopero il 18 ottobre i sindacati si dividono

MILANO - Sindacati divisi sullo sciopero generale proclamato dalla Cgil per il 18 ottobre, la prima protesta in 26 anni a cui Sergio Cofferati parteciperà da semplice lavoratore. "Anch'io", ha detto ieri il leader uscente della Cgil, "sciopererò da dipendente della Pirelli". La diffidenza fra le confederazioni è confermata da Savino Pezzotta. Secondo il leader della Cisl "non dobbiamo parlare di sciopero generale perché è solo di una parte". Poi incalza: "É uno sciopero contro il Patto per l'Italia e quindi anche contro di noi, contro la Cisl". Mentre la Uil si augura "che le motivazioni dello sciopero siano solo sindacali". Cofferati ha però fatto sapere che "la Cgil non smetterà mai di cercare l'unità sindacale" con Cisl e Uil.
Alla frattura nel sindacato corrispondono tante piccole crepe nel fronte confindustriale. Da una parte, infatti, si accentua la pressione sul governo da parte del presidente Antonio D'Amato. Mentre dall'altra si moltiplicano le richieste di una linea più dura nei confronti dell'esecutivo. Il gruppo imprenditoriliberal.it guidato da Riccardo Sarfatti, ex vicepresidente di Federlegno, ad esempio, invita i propri aderenti a farsi sentire "all'interno delle associazioni territoriali e presso lo stesso presidente di Confindustria". Lo scopo: "D'Amato deve riconoscere che le priorità delle imprese non sono quelle del governo Berlusconi. Con una vera democrazia interna Confindustria non avrebbe fatto gli errori commessi".
Intanto Stefano Parisi, il direttore generale di Confindustria sostiene che l'economia italiana avrebbe bisogno, in teoria, di "una manovra da cavallo di 38-40 miliardi di euro". Lo stesso Parisi, però, osserva che questa medicina rischia "di deprimere il malato". Secondo il direttore generale di Confindustria è un "giusto richiamo" quello fatto dal presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi sui conti pubblici. Parisi quindi precisa che "bisogna fare una operazione di verità sui conti pubblici e su tutto quanto riguarda la finanza pubblica, perchè è importante non perdere d'occhio l'obiettivo del risanamento" ma ha avvertito che non bisogna trasferire in Finanziaria "pezzi" delle leggi-delega su fisco e previdenza.