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Repubblica: Scuola, enti locali e sanità 500mila a caccia del posto fisso

Altri 150mila hanno una piccola speranza. Il futuro resta incerto per co.co.co e Lsu

12/12/2006
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la Repubblica

Altri 150mila hanno una piccola speranza. Il futuro resta incerto per co.co.co e Lsu
Le stime dei sindacati. Per ora solo 170 docenti e tecnici sono certi dell´assunzione
Sacconi polemizza: il provvedimento del governo va contro la meritocrazia
Nel passaggio al tempo indeterminato saranno rispettate le priorità dei vincitori di concorso

LUISA GRION

ROMA - Ci sono precari e precari. Ci sono quelli che ora hanno qualche speranza in più di realizzare il sogno della loro vita - il posto fisso nello Stato - e quelli che sono ancora molto lontani dalla meta. La Finanziaria in discussione al Senato apre uno spiraglio per chi lavora nella amministrazione pubblica, ma non sa per quanto tempo ancora. E decide che per chi da almeno tre anni timbra il cartellino è arrivato il momento di dare una maggiore stabilità al futuro. In tutto, dicono i sindacati, il numero dei precari "pubblici" ammonta a quasi mezzo milione. Ma di questi solo una parte ha qualche speranza di venire assunta.
Cominciamo dalla scuola: per 150 mila docenti e 20 mila tecnici, amministrativi e bidelli la promessa del posto fisso è ormai scritta nella Finanziaria, con tanto di copertura, anche se in misura scaglionata nei prossimi tre anni. C´è comunque chi stima il numero dei precari nella scuola superiore ai 170 mila considerati dal governo.
Poi ci sono 150 mila dipendenti con contratti a tempo determinato: si tratta di lavoratori, e più spesso ancora lavoratrici che, anche se precari, svolgono lavori e mansioni ben definiti negli uffici e settori (per la maggior parte sanità e enti locali) mettendo rattoppi ai posti falciati da blocco dei turn over. Per questi c´è l´intenzione di assumerli da parte del governo, ma la norma in Finanziaria non ha per ora una copertura certa né significativa. Infatti, l´esecutivo ha rispolverato a questo scopo una vecchia idea del governo Berlusconi: recuperare i cosiddetti «conti dormienti», cioè i depositi bancari non toccati né reclamati da 10-15 anni. Ma a conti fatti, questa copertura darà probabilmente non più di 20-30 milioni l´anno, il che consente di assumere poche migliaia di lavoratori.
Il ministro della Funzione pubblica, Luigi Nicolais, rispondendo ad una polemica aperta dal forzista Maurizio Sacconi che vedeva il provvedimento come «contrario alla meritocrazia» - assicura come «nel passaggio dal tempo determinato a quello indeterminato di questi lavoratori saranno rispettate le priorità dei precari che hanno vinto un concorso o sono entrati in graduatoria». Ove tali priorità non esistano saranno comunque stabilite precise regole d´accesso.
Il problema, tuttavia, è che non sarà questo provvedimento a sanare il problema del precariato nel pubblico impiego che di fatto, lavori socialmente utili compresi, raggiunge secondo i sindacati quasi 500 mila unità. «Oltre ai 150 mila cui si riferisce la norma - spiega Michele Gentile, coordinatore della Funzione Pubblica per la Cgil - ci sono 40-50 mila Lavoratori socialmente utili che da anni vedono rinnovare i loro incarichi e un numero non ben precisato, ma stimabile attorno alle 100 mila unità, di co.co.pro (ex co.co.co)».
Per loro, che non possono contare su contratti a termine, la Finanziaria non prevede assunzioni, anche se un emendamento dovrebbe aiutare gli enti pubblici a stabilizzare i Lsu e se i contratti a tempo dovrebbero essere estesi almeno a una parte dei collaboratori.
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