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Repubblica-Sindacati, l'unità si allontana

Sindacati, l'unità si allontana La svolta del governo sulla Finanziaria divide di nuovo Cisl e Uil dalla Cgil ROMA - Dopo lo sciopero generale della Cgil di venerdì scorso, Cgil e Uil ...

22/10/2002
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la Repubblica

Sindacati, l'unità si allontana

La svolta del governo sulla Finanziaria divide di nuovo Cisl e Uil dalla Cgil

ROMA - Dopo lo sciopero generale della Cgil di venerdì scorso, Cgil e Uil fanno a gara nel proporre per primi iniziative per riprendere il cammino comune tra Cgil, Cisl e Uil, individuando come terreni di preferenza il Mezzogiorno e la Fiat. Ma su entrambi i fronti, al di là dei buoni propositi, ritrovare l'unità appare più difficile del previsto. Un po' perché la ferita dello sciopero generale della sola Cgil (il primo senza Cisl e Uil dal 1968) è ancora aperta. E soprattutto perché il governo sembra deciso a rivedere le misure sul Sud contenute nella Finanziaria che più hanno fatto infuriare le parti sociali. Cominciamo dalle mosse tattiche. Ieri il segretario della Uil, Luigi Angeletti, ha voluto giocare d'anticipo e, dalla conferenza sul Mezzogiorno che la Uil ha tenuto a Napoli, ha lanciato a Cgil e Cisl la proposta di "manifestazioni in tutti i capoluoghi delle regioni meridionali" per convincere il governo a "cambiare la Finanziaria per il Mezzogiorno". Nelle stesse ore la segreteria della Cgil, guidata da Guglielmo Epifani, ha discusso a lungo sullo sciopero generale di venerdì scorso e su come andare avanti. E nel comunicato finale ha scritto, come annunciato nei giorni scorsi, che "la Cgil proporrà a Cisl e Uil iniziative specifiche di mobilitazione e lotta, tese a contrastare le scelte del governo", in particolare sulle "politiche industriali" (leggi Fiat) e sul Mezzogiorno.
Dietro la facciata degli inviti all'unità prevale però il pessimismo. È ormai chiaro che la parte della Finanziaria che riguarda il Sud verrà cambiata. Non a caso lo stesso Angeletti ha commentato positivamente le aperture del vicepresidente del Consiglio, Gianfranco Fini, che, nella conferenza di An sul Mezzogiorno, ha auspicato emendamenti alla Finanziaria concordati con le parti sociali. E il leader della Cisl, Savino Pezzotta, è fiducioso: le cose si stanno muovendo nella direzione giusta. Se il governo e la maggioranza modificheranno la Finanziaria sugli incentivi agli investimenti e alle assunzioni nel Sud, verrà meno, almeno per Cisl e Uil, il terreno di lotta. Resterebbero i contratti pubblici, ma anche qui il governo ha fatto delle aperture valutate positivamente da Cisl e Uil. E divisioni affiorano anche sulla Fiat, dove i sindacati di Pezzotta e Angeletti, in attesa degli incontri promessi dal governo, non vogliono andare subito allo scontro. A questo punto sarebbero proprio le convergenze sui contenuti, auspicate da tutti i leader sindacali, a mancare. E allora? La Cgil insiste: si riparta dalle regole. "La segreteria della Cgil - dice il comunicato diffuso ieri - ritiene improrogabile l'avvio con Cisl e Uil di un confronto di merito sulle regole della rappresentanza e sulla verifica del consenso dei lavoratori su piattaforme e accordi". Dalle risposte che arriveranno da Pezzotta e Angeletti si capirà se l'attuale frattura sindacale è ricomponibile o meno.
Enrico Marro