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Resto del Carlino-Piccola guida agli errori(e agli orrori)

Piccola guida agli errori(e agli orrori) ROMA '#8212; Ebbe un fremito e poi scagliò il libro sulla scrivania nel suo studio in piazza San Lorenzo in Lucina a Roma. Sì, anche lui, il 'mit...

13/12/2002
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Il Resto del Carlino

Piccola guida agli errori(e agli orrori)

ROMA '#8212; Ebbe un fremito e poi scagliò il libro sulla scrivania nel suo studio in piazza San Lorenzo in Lucina a Roma. Sì, anche lui, il 'mite' segretario socialista Enrico Boselli, non ne poteva più. Su un volume per le medie (inferiori) tal Neri s'era permesso di mettere nella stessa pagina (affiancate!) le foto di Riina e di Craxi. No, era davvero troppo. E partirono interrogazioni e proteste. Con la solita beffa del destino: destinataria dell'indignazione era la casa editrice Nuova Italia, fondata e guidata dalla famiglia Codignola, dal dopoguerra sempre socialista...
E che dire di Fini, l'attuale vicepremier. Anch'egli, un paio di anni fa, fece il suo esempio di testo 'fazioso'. E sotto il mirino finirono gli autori Camera e Fabietti che osarono scrivere nel loro volume sul Novecento a proposito della scesa in campo dell'attuale capo del governo: "Berlusconi aveva urgente bisogno di recuperare il potere e di varare quella riforma della giustizia ch'egli riteneva necessaria e che pensava l'avrebbe messo al riparo dagli avvisi di garanzia e da eventuali condanne".
Per non parlare delle foibe, che, a detta degli stessi Camera-Fabietti, videro 5-700 morti e che furono "uno sfogo dell'ira popolare sloveno-croata contro gli italo-fascisti". Nessun cenno, tuonarono in molti, al fatto che molte delle vittime, in realtà, erano donne e bambini e che il maresciallo Tito perseguiva "un programma di pulizia tecnica" (per usare le parole di un documento diffuso da Azione studentesca).
Altra 'perla' a pagina 315 dell'Età contemporanea (autori Ortoleva e Revelli, editore Bruno Mondadori): "La politica staliniana in tema di nazionalità comunque non fu solo di carattere repressivo. Bisognava tener conto che, nella lista dei popoli perseguitati dal regime, compaiono solo etnie nettamente minoritarie, spesso isolate nella loro zona di insediamento". Senza parole...
Eppure, pochi lo sanno, gli strafalcioni non stanno solo 'a sinistra'. Come in quel libro per le elementari della Seci (Leonardo) che, a proposito di colonialismo, afferma: "L'Italia si adoprò con ogni mezzo per civilizzare le sue colonie d'Africa: nuovi centri vennero tra loro collegati con belle strade asfaltate. Nelle aride terre si cercò l'acqua con pozzi profondissimi e in tal modo vasti lembi di terra furono guadagnati all'agricoltura. Ma il merito principale degli Italiani fu di aver portato tra gli indigeni l'amore per la libertà...".
Francesco Ghidetti