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Resto del CArlino-Riforma? Meglio dal 2004

"Riforma? Dal 2004" Per pronunciarsi sui possibili effetti della riforma Moratti, già approvata in Parlamento, preferisce aspettare. Ma gradisce parlarne soprattutto per chiedere un segnale immed...

07/03/2003
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Il Resto del Carlino

"Riforma? Dal 2004"

Per pronunciarsi sui possibili effetti della riforma Moratti, già approvata in Parlamento, preferisce aspettare. Ma gradisce parlarne soprattutto per chiedere un segnale immediato da parte del Ministero al fine di non ritrovarsi in ritardo sulla programmazione per l'anno a venire. "Se si vuole che l'impatto su materne ed elementari non sia devastante '#8212; sostiene il dirigente del Csa, Vincenzo Viglione '#8212; è bene che giungano presto direttive chiare. L'iscrizione anticipata a 2 anni e mezzo e a 5 e mezzo deve essere infatti recepita nell'atto di programmazione delle risorse. Anche se è chiaro che i reali effetti dell'entrata in vigore della nuova normativa si vedranno solo dal 2004-2005. Le iscrizioni per il 2003 sono infatti già chiuse. E' vero che gli organici sono ancora in fase di formazione, e che sussiste dunque la possibilità di accogliere nuove domande. Ma é altrettanto vero però che la maggior parte delle famiglie ha già fatto le proprie scelte". E se a riforma in atto, doppio canale per le superiori compreso (liceo da una parte e tecnico professionale dall'altra), in termini di ricadute sul territorio locale è ipotizzabile "un maggiore afflusso di popolazione scolastica", l'esito concreto è però "tutto da verificare". "Il fulcro della riforma '#8211; spiega ancora Viglione '#8211; sta nell'interazione tra formazione e istruzione. Ma anche attualmente esiste uno scarto tra sistema disegnato e realtà. In pratica, il quadro normativo dal quale usciamo era stato di recente ritoccato, ma non era mai stato compiutamente reso operativo. E ci sono temi che tornano nel nuovo sistema come rendere praticabile il rientro, ossia la passerella da una scuola all'altra. Sono però aspetti organizzativi che vanno messi a regime già ora". Le novità vere, per Viglione, sono invece altre. Tra queste l'abbandono dell'organico funzionale, "strumento a sostegno dell'autonomia della scuola, con risorse umane non destinate all'insegnamento ma alla progettazione". "Perderlo '#8211; rimarca '#8211; penalizzerà la scuola". Ma tra i 'nei' della riforma vi è anche quello di voler portare tutte le cattedre a 18 ore settimanali. "Ad aumentare saranno i compiti dei docenti, non le nuove professionalità". Eppure il neo-provveditore non è disposto a parlare di grandi sconvolgimenti, "perché la riforma Moratti '#8211; incalza '#8211; non può prescindere da quanto fatto dai precedenti governi". Infine, a chi ritiene che la riforma avvicinerà il sistema scolastico italiano agli standard europei, Viglione replica cauto: "Portare l'Italia in Europa significa avere un sistema confrontabile, nel bene e nel male".
Camilla Ghedini