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Reyescuole-Lo strano caso della dott.ssa Aprea e di Miss Hyde

Lo strano caso della dott.ssa Aprea e di Miss Hyde di Attilio Paparazzo Lo strano caso della dott.ssa Aprea e di...

04/06/2003
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Lo strano caso della dott.ssa Aprea e di Miss Hyde
di Attilio Paparazzo

Lo strano caso della dott.ssa Aprea e di Miss. Hyde

La risposta della dottoressa Aprea alla lettera aperta di 'ReteScuole' ci
restituisce finalmente la direttrice didattica che conoscevamo e stimavamo.

Da quando aveva deciso di scendere in politica avevamo visto
progressivamente offuscare la sua immagine di donna di scuola, sensibile
ai complessi bisogni che andava esprimendo la scuola milanese, alle dure
battaglie per conquistare stabilità, risorse, innovazione, professionalità
per gli operatori scolastici.

Una volta al Governo la dottoressa Aprea aveva progressivamente allentato
i legami con la sua scuola, i suoi colleghi, quel sentire comune che
l'aveva vista impegnata nell'associazionismo professionale fino a
riconoscerla come rappresentante dei dirigenti scolastici (allora
direttori didattici) in seno al Consiglio Scolastico Provinciale: il
parlamentino della scuola milanese.

Da allora molte cose sono accadute' e negli ultimi mesi la dottoressa
Aprea aveva dovuto ricorrere a tutti i mezzucci del politicante della
prima repubblica per poter calcare le scene milanesi. Vedendo crescere
intorno a sé il dissenso, non reggendo più l'interlocuzione con gli ex
colleghi (quei dirigenti scolastici che oggi firmano documenti di fuoco
contro la riforma Moratti/Aprea), preferiva inventarsi artificiosi
convegni, a inviti riservatissimi, selezionava le parti sociali con cui
confrontarsi, costringeva altissimi funzionari della Direziona Scolastica
Regionale, a mo' di zerbini, a garantire platee acclamanti e devote.

Oggi, però, la risposta della dottoressa Aprea alla lettera aperta di
'ReteScuole' ci restituisce quella donna combattente che avevamo temuto di
perdere:
- rieccola oggi schierarsi con noi nella difesa del Tempo Pieno, del
sostegno per gli handicappati, dell'educazione fisica;
- rieccola lottare contro quei farabutti che vogliono stravolgere le
indicazioni dell'Organizzazione Mondiale della Sanità e che non sanno
distinguere tra disagio sociale e handicap;
- ora denuncia lo scandalo italiano dell'abbandono scolastico, di quel 50%
di vittime, figli di famiglie svantaggiate, ai quali si vende l'illusione
delle pari opportunità;
- poi indica l'arretratezza culturale della nostra scuola che è agli
ultimi posti in Europa per la formazione secondaria e per quella
universitaria;
- infine '#8211; la nostra amica ritrovata '#8211; passa all'attacco dell'istruzione
secondaria superiore e professionale statale e snocciola dati a raffica
''il 42,1% (di promossi con debito formativo) in prima e il 42,8 in
seconda, con punte del 54,3 e del 45,7 al secondo anno degli istituti
professionali e tecnici''

Si capisce al volo che oggi la dottoressa Aprea ha ritrovato se stessa e
ci farà dimenticare le malefatte di quel suo ALTER EGO (Miss. Hyde) che
per mesi ci aveva terrorizzato con l'idea di una scuola minima, ridotta
all'osso, con meno insegnanti e tanti co.co.co., con meno ore di presenza
a scuola degli studenti, con la mensa a pagamento e il doposcuola per i
poveri (' tanto il golf e l'equitazione i ricchi lo fanno già per conto
loro), i licei per chi può e la formazione professionale per chi non avrà
altre opportunità che una 'qualifica' precoce per un lavoro subalterno.
Una scuola minima che può anche permettersi il lusso di regalare il 20%
del proprio orario obbligatorio per le incursioni culturali di Borghezio,
Cito, Storace, '

Per fortuna la dottoressa Aprea ha riconosciuto i mali della scuola
italiana, i suoi ritardi, i mancati investimenti a partire da quelli sul
personale' tant'è che 170.000 lavoratori precari ogni anno si illudono che
il governo rispetterà le regole per le immissioni in ruolo' e che invece
rimarranno ancora, per chissà quanto tempo, appesi al telefono in attesa
delle chiamate di supplenza.
170.000, come due FIAT, che tutti gli anni a settembre stanno attaccati al
telefono'

ben tornata Valentina,

con amicizia e senza Letizia

attilio paparazzo