Iscriviti alla FLC CGIL

Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » Rientro a scuola, la grana dei professori «fragili»: le regole anti-furbetti

Rientro a scuola, la grana dei professori «fragili»: le regole anti-furbetti

n arrivo la circolare del ministero della Salute che detta le norme per chiedere gli esoneri. Ma resta il rischio degli «abusi» di chi chiede la 104

02/09/2020
Decrease text size Increase text size
Corriere della sera

Gianna Fregonara

L’argomento è sensibile, la pratica complicata, le regole se troppo rigide rischiano di escludere dalla tutela anche coloro che ne hanno legittimamente diritto. Ma da quando la direttrice dell’ufficio scolastico regionale del Veneto Carmela Palumbo ha denunciato che arrivano centinaia di richieste di «esonero» dall’attività in presenza da parte di docenti e di personale ausiliario soprattutto, la questione è diventata lil prossimo intoppo sulla strada per la riapertura delle scuole. Come in Veneto infatti anche il Liguria, in Campania e persino in Toscana, le domande sono migliaia. E i presidi non sanno che fare.

La sorveglianza

Per questo al ministero della Salute è quasi pronta la circolare del ministero che contiene le regole per i lavoratori fragili. Serve intanto a fare chiarezza sui requisiti e sulla procedura da seguire per accertare le condizioni di salute. Infatti finora le regole anti Covid prevedevano una generica «sorveglianza sanitaria speciale» per i lavoratori con oltre 55 anni e una patologia che rendesse pericoloso esporsi al rischio di contagio. Essendo però il 40 per cento dei docenti - e altrettanti del personale ausiliario e di segreteria - ultra 55enni, la norma è un po’ generica. Così nella circolare si spiega che, va bene fare la richiesta al preside, ma per ottenere l’esonero vero e proprio l’età anagrafica non basta. Serve la certificazione di un medico dell’Inail e bisogna essere affetti da una «patologia con scarso compenso clinico». Definizione che i medici giudicano ancora ambigua perché tecnicamente interpretabile e discrezionale. Qualche indicazione in più può essere dedotta dal rapporto redatto una decina di giorni fa dall’Istituto superiore della sanità per la gestione dei casi di contagio a scuola. Quali sono le malattie che determinano una maggiore fragilità del lavoratore rispetto al Covid? Alcune tipologie cronico degenerative, come per esempio le patologie cardiovascolari, respiratorie e dismetaboliche o patologie a carico del sistema immunitario o quelle oncologiche (indipendentemente dall’età). A definire la condizione di fragilità del lavoratore - conclude l’Iss - non basta l’età avanzata, devono sussistere due o più patologie preesistenti che, in caso di contagio da Sars-CoV-2 potrebbero determinare «un esito più grave o infausto».

L’esonero

Anche le misure per tutelare i lavoratori fragili possono essere diverse: prima di pensare all’esonero vanno valutate le alternative, come lo smart working in caso di lavoro di segreteria, il cambio di mansioni (lavorare a progetti scolastici invece che in aula), la rimodulazione della forma di lavoro (stare con piccoli gruppi di studenti invece che con l’intera classe). Non solo, nel caso si arrivi a prescrivere l’esonero non è ancora ben chiaro quali regole si applichino al lavoratore che è tecnicamente in malattia: col passare dei mesi infatti lo stipendio tende a ridursi drasticamente.

La 104

Tra i dirigenti del ministero serpeggia il timore che, chi davvero non vuole tornare in classe o muoversi da regione a regione possa richiedere la 104, cioè il particolare regime riservato a chi ha a carico la cura di un familiare non autosufficiente e che di solito serve anche a tutelare i lavoratori con genitori molto anziani. Per ora dati non ci sono e per chi dovesse abusare di misure alle quali non ha diritto rischia non solo il licenziamento ma anche la denuncia.