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Scuola/ Confederali al ministro: le nuove regole vanno concordate

Negli istituti regna preoccupazione, ma Gelmini non ci convoca

14/01/2009
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Roma, 13 gen. (Apcom) - Le novità sulla scuola introdotte dal governo con la finanziaria e i regolamenti attuativi approvati lo scorso 18 dicembre potrebbero cambiare il volto dell'istruzione italiana già dal prossimo anno: in quesi giorni regnerebbero incertezza e confusione. Per questo, per evitare ripercussioni su personale e studenti, i sindacati Confederali hanno chiesto oggi con forza un incontro con il ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini.

"Ad oltre un mese dall'approvazione dei regolamenti attuativi della legge 133/08 - ha fatto sapere Domenico Pantaleo, segretario generale della Flc-Cgil - il ministro Gelmini non ha ancora convocato le organizzazioni sindacali. Questo è un fatto molto grave e costituisce una costante nei comportamenti del ministro".

"E' inoltre allarmante, che il licenziamento di migliaia di precari sui quali si scaricherà l'effetto di tali provvedimenti venga presentato come una mera operazione burocratica - sottolinea Pantaleo - arrivando persino ad occultare questa verità".

Secondo il segretario della Cisl Scuola, Francesco Scrima, "la ripresa dell'attività avviene, in tutte le scuole, all'insegna del disagio, della preoccupazione e delle incertezze: incombono scadenze che toccano aspetti cruciali della vita scolastica (valutazione, iscrizioni, determinazione degli organici) e su di esse pesa lo stato di confusione e di allarme determinato dai provvedimenti in corso di emanazione, sia per quanto riguarda i loro contenuti che per le modalità con le quali gli stessi vengono elaborati e definiti".

"Sono soprattutto i Regolamenti - continua Scrima - a rendere più che mai vive le ragioni di dissenso che sono state al centro dell'iniziativa sindacale nei mesi scorsi contro le scelte di politica scolastica del Governo, soprattutto perché in essi risultano in larga parte disattesi, oltre alle condizioni poste dalle Commissioni Parlamentari nella formulazioni dei loro pareri, anche gli impegni che il Governo stesso aveva assunto nell'incontro di palazzo Chigi dell'11 dicembre scorso".

"La rivendicazione di un tavolo di confronto, che la Cisl Scuola torna a riproporre con forza, si inquadra in un impegno di mobilitazione che continua e - conclude Scrima - che accompagnerà lo stesso percorso congressuale della nostra organizzazione in difesa e a sostegno della ragioni della buona scuola".

Anche la tradizionalmente più cauta Uil Scuola è preoccupata: anche alla luce dell'incontro di questa mattina tra sindacati e dirigenti del Miur sul contratto integrativo per la mobilità del personale docente, educativo ed Ata per il prossimo anno scolastico.

Il contratto dovrebbe individuare i criteri per il personale perdente posto in caso di riduzione di organico: "la Uil - si legge in una nota - ha fatto presente che tutto il lavoro di definizione dell'articolato del contratto, effettuato negli incontri precedenti, è stato fatto prima della definizione dei regolamenti attuativi di riordino del primo ciclo di istruzione, che presentano in alcune parti formulazioni poco chiare e per certi versi di difficile e improbabile attuazione".

Secondo il sindacato guidato da Massimo Di Menna "oggi non è possibile continuare ad affrontare i problemi della mobilità se non viene prima avviato il confronto sulla verifica della ricaduta dei regolamenti sul personale. Il confronto potrà ripartire quando tutti i problemi saranno affrontati in termini chiari ed dopo una puntuale verifica delle ricadute sul personale".