Parole che non sono piaciute alle organizzazioni sindacali che puntano il dito contro il Cts e il governo: “Lo scorso anno avevamo avuto la possibilità di interloquire con il Comitato tecnico scientifico – spiega il segretario della Flc Cgil Francesco Sinopoli – che aveva prodotto un testo più chiaro di quello che abbiamo in mano. Le scelte fatte nell’ultimo mese sono state azzardate. Si è scommesso sulla possibilità di riaprire puntando al risparmio. Nessuno può dire con certezza che si potrà fare a meno del distanziamento, anzi vogliamo capire come si realizzerà”. Sinopoli non le manda a dire a Versari: “La circolare, che avrebbe dovuto acquisire anche le argomentazioni delle organizzazioni rappresentative dei lavoratori della scuola, risulta intempestiva e inutile nelle indicazioni fornite”. Per segretario generale è indispensabile che ai tavoli prefettizi sul tema dei traporti vi siedano anche i sindacalisti.

Gli interrogativi dei Confederali sono numerosi e finora non hanno trovato risposta: siamo ormai alla fine di luglio e ancora non si sa nulla riguardo l’uso dei mezzi pubblici che portano gli studenti in classe, non ci sono indicazioni sull’uso degli scaglionamenti, non si capisce ancora la posizione del Governo sull’eventuale obbligo vaccinale per i 220mila docenti che non hanno avuto alcuna dose. A chiedere al Cts di rispondere al sindacato è anche Paola Serafin della Cisl Scuola: “Sulla questione distanziamento non possiamo pensare che i bambini stiano ancora con le mascherine per ore per supplire alla carenza di spazi che impediscono il distanziamento. Serve che il Comitato dica qualcosa in merito anche ai trasporti e alle situazioni di fragilità”.

Duro anche Pino Turi, numero uno della Uil Scola: “È il momento della responsabilità. Di tutti e di ciascuno. Il vaccino da solo non è sufficiente a risolvere problemi di struttura che da tempo ci stiamo sforzando di denunciare con proposte che risolvano il problema, quantomeno nel definire i presupposti di tracciamento, salubrità degli ambienti e personale stabile in servizio dal primo settembre”.

I più preoccupati sono proprio i presidi che si ritrovano di nuovo a fine luglio a non sapere cosa dovranno fare i primi di settembre. Il presidente dell’Associazione nazionale presidi resta perplesso di fronte alla nota di Versari: “Ci sono margini di incertezza su alcuni punti nodali quali lo svolgimento delle attività in presenza, il distanziamento e l’uso dei dispositivi di protezione individuale. Peraltro, non si esprime sulle attività extrascolastiche. Le indicazioni del Cts demandano all’esecutivo decisioni di adeguato spessore per impedire che, per il terzo anno scolastico, i nostri alunni subiscano gli effetti negativi dell’emergenza. Secondo il Comitato, la scuola in presenza è possibile e auspicabile. Spetta adesso al Governo la mossa decisiva: confido nel Presidente Draghi”. Martedì 27 luglio i sindacati torneranno ad incontrare Greco in attesa di avere un incontro con il Cts.