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Scuolaoggi-CNPI: SCUOLE LIBERE DI INNOVARE NELLE ELEMENTARI.

CNPI: SCUOLE LIBERE DI INNOVARE NELLE ELEMENTARI. Il "Progetto di innovazione relativo agli obiettivi di apprendimento per i primi due anni della scuoloa primaria", in pratica due articoli ...

17/07/2003
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ScuolaOggi

CNPI: SCUOLE LIBERE DI INNOVARE NELLE ELEMENTARI.
Il "Progetto di innovazione relativo agli obiettivi di apprendimento per i primi due anni della scuoloa primaria", in pratica due articoli di un decreto ministeriale di imminente pubblicazione su come si avvierà la scuola elementare a settembre, ha ottenuto il parere favorevole del Cnpi, il parlamento scolastico, solo per una parte: unanimità sul secondo articolo (quello relativo alla generalizzazione di una lingua comunitaria (quindi non solo inglese) e dell'informatica nelle 53 mila classi di prima e seconda, il no invece a "imporre dall'alto" "una prima attuazione delle innovazioni coerenti con le linee di riforma configurate dalla legge 53". In alternativa il Cnpi ha proposto, invece, di lasciare alle scuole la libertà di scelta se e come aderire, a un pezzo di riforma che paraltro manca ancora di un decreto attuativo. In sede di votazione finale i rappresentanti di Cgil e di Anp hanno votato parere negativo. Quello della Gilda si è allontanato al momento del voto. Relatore del provvedimento era Ciro Di Francia, presidente del Cose (Comitato nazionale scuola elementare): "Abbiamo detto no all'articolo 1 della bozza di decreto ministeriale - spiega - anche perchè sarebbe andato incontro a immancabili ricorsi di illegittimità. Non si può calare dall'alto un'innovazione che comunque va a ledere uno dei cardini dell'ordinamento scolastico, ossia l'autonomia delle scuole. A settembre, dunque, le scuole devono essere libere di sceglier se aderire a sperimentare le innovazioni previste dai programmi della riforma": Adesso si aspetta di vedere se Letizia Moratti accoglierà il parere del Cnpi. Per quanto riguarda la posizione della delegazione di "Valore scuola", ch fa riferimento alla Cgil, basta leggere la nota allegata al parere: " Le ragioni del parere contrario espresso dalla delegazione 'Valore Scuola' in merito all'art.1 del provvedimento sono riferite alla finalizzazione del progetto alla 'prima attuazione delle innovazioni coerenti con le linee di riforma configurate dalla legge 53/03' e all'introduzione dei Piani di studio personalizzati per la scuola primaria attraverso modalità non conformi alle procedure previste dalla stessa legge 53/03, agli artt. 1 e 7.

L'art. 1 della legge 53, infatti, prevede che l'attuazione avvenga attraverso specifici decreti legislativi e l'art. 7 stabilisce l'individuazione dei piani di studio attraverso l'adozione di regolamenti di cui all'art. 117 della Costituzione e dell'art. 17 Legge 400/88, sentite le Commissioni Parlamentari competenti.
La bozza di decreto ministeriale in esame, invece, utilizza in modo improprio l'art. 11 D.P.R. 275/99 per avviare una prima attuazione e per introdurre i nuovi piani di studio, al di fuori dei pareri e delle procedure previste dalla stessa legge delega.

In questo modo il progetto nazionale risulta carente delle condizioni previste dallo stesso art. 11, la cui finalità è l'esplorazione di possibili innovazioni ordinamentali. A questo fine il comma 2 dell'art.11 indica precise condizioni che non sono riscontrabili nel provvedimento proposto all'esame del CNPI, infatti:

* non sono indicati con chiarezza gli obiettivi perché il progetto è genericamente finalizzato alla prima attuazione di innovazioni non meglio definite e affidate alle diverse scelte delle scuole sulla base dell'attivazione dei piani di studio delle Indicazioni Nazionali;
* non è stabilita una durata predefinita, perché il progetto decorre dall'anno scolastico 2003/04 e dura fino a quando non saranno adottati i provvedimenti esecutivi della legge 53/03;
* non è prevista la valutazione dei risultati, né sarebbe possibile in assenza delle prime due condizioni.

Ne consegue che il progetto nazionale proposto dall'amministrazione non si configura come un'iniziativa volta a esplorare, sulla base della valutazione dei risultati ottenuti, la possibilità e la validità di innovazioni degli ordinamenti e l'introduzione di nuovi curricoli. Il provvedimento amministrativo proposto si prospetta, invece, come un'attuazione anticipata e parziale del decreto legislativo attuativo che, appena approvato, si sostituirà e completerà il progetto nazionale di innovazione.

La motivazione indicata nelle premesse al provvedimento, relativa al diretto coinvolgimento della comunità scolastica e alla valorizzazione del contributo specifico delle pratiche didattiche, è del tutto condivisibile e deve essere perseguita attraverso un'ampia consultazione delle scuole e degli insegnanti sulle Indicazioni Nazionali, sul Profilo dello studente e sulle linee guida dei decreti attuativi.

L'avvio della prima attuazione presuppone, infatti, che il percorso di consultazione e di sperimentazione diffusa delle innovazioni che si vogliono introdurre sia già stato realizzato. Siamo invece in presenza degli esiti di una sperimentazione numericamente esigua, attuata in condizioni che questo CNPI aveva già considerate carenti e di una sintesi degli esiti piuttosto approssimativa.
Le contraddizioni del provvedimento sono messe in luce anche dal dispositivo approvato a maggioranza, che condiziona il parere favorevole espresso alla cancellazione della finalità stessa del decreto: 'una prima attuazione delle innovazioni coerenti con le linee di riforma configurate dalla predetta legge n° 53/2003'