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Scuolaoggi-GIALLO DEI NUMERI AL MIUR: QUANDO NON SI VUOLE CHIAREZZA E TRASPARENZA

GIALLO DEI NUMERI AL MIUR: QUANDO NON SI VUOLE CHIAREZZA E TRASPARENZA Il giallo dei numeri al MIUR (adesso si dice che si è perso il conto di 20 mila docenti) non è una novità. Alcuni a...

15/08/2003
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ScuolaOggi

GIALLO DEI NUMERI AL MIUR: QUANDO NON SI VUOLE CHIAREZZA E TRASPARENZA
Il giallo dei numeri al MIUR (adesso si dice che si è perso il conto di 20 mila docenti) non è una novità. Alcuni anni or sono, volendo quantificare il numero degli elettori ai seggi del Cnpi, il parlamentino scolastico, aveva chiesto agli uffici di via Transtevere i dati: ebbene da tre diversi uffici aveva avuto tre dati diversi, con una forbice di diversità di 100 mila addetti. Non è una novità che l'informazione chiara e trasparente non è una prerogativa di questi uffici. Per incapacità? Anche. Ma soprattutto perché nella logica ministeriale il risultato di un'operazione non è certo l'obiettivo principale da raggiungere.
Un esempio clamoroso si è registrato in occasione degli ultimi esami di Stato: a Brescia, per conto dell'Ufficio scolastico regionale, Giuseppe Colosio, responsabile del Csa locale, aveva costruito un sistena informativo che consentiva di tenere sotto controllo tutte le commissioni fino all'ultimo candidato. Un sistema aggiornato in tempo reale che con qualche piccolo aggiustamento poteva tenere sotto controllo l'intero territorio nazionale. Al MIUR lo conoscevano, ma si sono guardati bene dall'utilizzarlo. Risultato: in Lombardia si conosce il dato finale degli esami fino al voto di ciascun candidato, al MIUR non si sa ancora la percentuale finate (e totale) dei diplomati). Quel che si è fatto per gli esmi di Stato si potrebbe ripetere per tutte le necessità informative nazionali. Perché non si fa? Una bella domanda per il ministro a cui difficilmente avremo risposta. E non solo per la sua difficoltà a confrontarsi