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scuolaoggi-I PRECARI GIA' IN PIAZZA: E IL GOVERNO PENSA ALLE BEGHE DEL CALCIO

I PRECARI GIA' IN PIAZZA: E IL GOVERNO PENSA ALLE BEGHE DEL CALCIO Non era mai avvenuto: in piazza per protesta, prima ancora che la scuola prenda il via. Una protesta, quella dei precari...

27/08/2003
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ScuolaOggi

I PRECARI GIA' IN PIAZZA: E IL GOVERNO PENSA ALLE BEGHE DEL CALCIO
Non era mai avvenuto: in piazza per protesta, prima ancora che la scuola prenda il via. Una protesta, quella dei precari, che sta dilagando in tutta Italia. A cominciare dalla manifestazione organizzata davanti a Montecitorio, luogo simbolo delle decisioni di chi governa. Vi ha aderito chi ha potuto, perchè la maggioranza dei precari sta seguendo la via crucis per avere un incarico. Siamo in piena bagarre. Cgil, Cisl, Uil scuola e Snals hanno già proclamato lo stato di agitazione.
Questo comunque il commento dei promotori della prima protesta di Montecitorio del 2003-04:
"I docenti precari provenienti da tutte le regioni d'Italia, coordinati dal MIIP (Movimento Interregionale insegnanti Precari), hanno manifestato contro l'iniqua politica dell'attuale governo in materia di reclutamento del personale docente.
Erano presenti le delegazioni delle organizzazioni sindacali della scuola e le parlamentari DS Alba Sasso e Piera Capitelli.
Assenti i rappresentanti del governo, nonostante fossero stati ufficialmente invitati ad un faccia a faccia.
Il governo, così sollecito a risolvere le beghe calcistiche, non ha ritenuto altrettanto importante intervenire nel grave problema dei precari che, per il secondo anno consecutivo, subiscono lo svilimento del loro titolo professionale e la conseguente negazione del diritto al lavoro.
Le forze politiche si sono oggi sottratte a qualsiasi tipo di confronto serio e responsabile, malgrado gli impegni presi lo scorso 30 Luglio e l'assoluta urgenza che la situazione richiede.
Le generiche quanto fumose dichiarazioni degli esponenti della maggioranza relative ad un DdL sono preoccupanti: la scelta di atti legislativi inadeguati e tardivi vanificherebbe ancora una volta la soluzione.
Due anni di disoccupazione sarebbero irrecuperabili.
Per chi, allora, un DdL?"

Sulla protesta c'è da registrare il commento del segretario della Cgil Scuola, Enrico Panini:
"La manifestazione che si è tenuta oggi ha denunciato per l'ennesima volta le responsabilità del governo e del Ministero sull'attuale situazione di caos nel precariato.

Il gelo che cala ogni volta che si chiede al Governo di immettere in ruolo, in presenza di migliaia di posti liberi, lavoratori che hanno superato i concorsi, che insegnano da anni, che hanno i titoli universitari la dice lunga sulle reali intenzioni.

Prima si è prodotto il caos, cambiando sei volte le graduatorie in due anni, e poi si sono bloccate le nomine in ruolo, ivi comprese le 30.000 fissate dal precedente governo e che dovevano essere fatte a settembre 2002.

Gli unici immessi in ruolo dal Governo sono gli insegnanti di religione cattolica con l'idoneità del vescovo.

Ora si annuncia un Disegno di legge del quale non si conoscono i contenuti mentre si riducono i posti di lavoro con i tagli decisi nelle varie Finanziarie.

L'obiettivo del Governo è quello di avere un forte numero di precari, di farli assumere con la chiamata diretta da parte delle singole scuole come prefigura la Legge delega sulla scuola, di licenziarli con facilità.

Noi rivendichiamo esattamente il contrario: vogliamo le immissioni in ruolo, vogliamo una soluzione equa che interrompa la guerra fra precari, vogliamo che si riconfermi l'assunzione tramite graduatorie pubbliche."

Daniela Culturani, Segretario Generale della Cisl Scuola, ha aggiunto:
"L'irriducibile ed immotivata ostinazione del Governo a non volere assumere in ruolo, sulle decine di migliaia di posti vacanti, i docenti precari dimostra l'assoluta mancanza di una strategia per la valorizzazione della scuola pubblica statale.
Il perpetuarsi di una situazione di precarizzazione del rapporto di lavoro nella scuola finisce per destabilizzare il sistema di istruzione del nostro Paese e infligge un duro colpo alla qualità dell'offerta formativa con la messa in discussione della continuità educativa e didattica, rendendo, tra l'altro, impraticabile qualsiasi processo di riforma.
La Cisl Scuola ritiene necessaria l'immediata apertura di un tavolo di confronto sui nodi aperti delle graduatorie e delle immissioni in ruolo.
Occorrono soluzioni per abbattere il precariato nella certezza dei diritti acquisiti dei lavoratori della scuola che da tanto tempo operano nell'incertezza del loro avvenire.
Se non ci saranno risposte rassicuranti e provvedimenti urgenti da parte del Governo, la Cisl Scuola avvierà la propria mobilitazione a tutela dei tanti lavoratori precari del comparto scuola