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ScuolaOggi: Intervista a Mimmo Pantaleo, Segretario generale FLC Cgil

La scuola è un settore molto articolato e pieno di specificità difficili da cogliere con uno sciopero generale …

11/12/2009
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ScuolaOggi

Quali sono le motivazioni dello sciopero ?

Venerdì 11 ci sarà lo sciopero generale del pubblico impiego e dell’intero comparto della conoscenza (scuola, formazione professionale, università, ricerca, alta formazione artistica e musicale), Lo sciopero della conoscenza è indetto dalla Flc Cgil contro i tagli e la gigantesca operazione di ristrutturazione e demolizione dell'istruzione e della ricerca pubblica. Il taglio massiccio di risorse, con il riordino di università, scuole, enti di ricerca pubblici mira non a una maggiore qualità, ma al loro smantellamento.

Nelle scelte che il governo va facendo in questa fase emerge con drammaticità il problema dell'occupazione, a cominciare dalle mancate risposte ai precari; dopo anni in cui le lavoratrici ed i lavoratori precari hanno garantito l'equilibrio del sistema, ora il governo decide di espellerli. Tutto il lavoro pubblico viene sottoposto a un attacco senza precedenti; con il decreto Brunetta e la mancanza di risorse per i contratti, si determina un annullamento dei diritti ed una pesante riduzione degli spazi di democrazia sui posti di lavoro. Non ci hanno fatto nemmeno votare per le Rsu della scuola, prefigurando in qualche modo la loro scomparsa!

Chi sarà con voi in piazza venerdì?

Insieme ai lavoratori dei settori della conoscenza venerdì scenderanno in piazza gli studenti, i genitori, le associazioni, una rappresentanza di istituzioni locali ed anche di partiti dell’opposizione, tanta gente comune, tutti insieme per affermare un'idea radicalmente alternativa - costituzionale - di istruzione, formazione e ricerca.

Qual è lo scenario che si prefigura prossimamente per l’istruzione?

L'istruzione è un punto fondamentale per l’inclusione,:saremo in piazza contro un'idea regressiva e classista dell’istruzione, contro una società che include pochi ed esclude troppi. Il governo sta demolendo il sistema di istruzione pubblico, chiamano riordino quello che è uno smantellamento. I tagli agli organici stanno impoverendo il sistema dell’istruzione, si sta drammaticamente abbassando la qualità.

Dopo lo scempio effettuato sulla scuola primaria che ci invidiavano nel mondo, per il prossimo anno scolastico stanno mettendo mano alla scuola secondaria superiore e all’educazione degli adulti con una ricaduta che sarà devastante sull’intero sistema. Aumento del numero di alunni per classe, riduzione di organico, risorse, tempo scuola e discipline, per gli adulti limitazione nell’accesso all’istruzione e disimpegno nell’investire nelle strutture. Venticinquemila precari non hanno trovato posto quest’anno e per il prossimo la situazione peggiorerà. Un miliardo e mezzo in meno per l’università. Il governo sta di fatto mettendo in discussione il diritto costituzionale all’istruzione. In silenzio sta andando avanti la destrutturazione della scuola superiore e dell’istruzione per gli adulti: il governo varerà molto presto i relativi regolamenti ed il paese rischia una pericolosa deriva verso l’ignoranza diffusa .

Si delinea una società senza mobilità sociale, in cui le condizioni dei soggetti più deboli, in particolare precari, disoccupati, anziani, immigrati, sono destinate a permanere se non a peggiorare. I luoghi dell'istruzione, i luoghi fondamentali per l'esercizio della cittadinanza attiva e della democrazia, vengono in tal modo ridotti e negati alle nuove generazioni, ai più deboli, insomma a quelli che ne hanno maggiormente bisogno.

La scuola è un settore molto articolato e pieno di specificità difficili da cogliere con uno sciopero generale …

È vero, ma l’attacco del governo alla scuola pubblica è talmente pesante che non solo unifica la categoria, ma connette gli interessi occupazionali e contrattuali del settore agli interessi generali del paese, alle prospettive di crescita economica e democratica oltre la crisi. Ciò è confermato dalle numerose adesioni che stiamo raccogliendo dal mondo della politica (Bersani, Ferrero, Aprile), dalla società civile (Arci, Legambiente, Sindacato Nazionale Scrittori) oltre che dal mondo della scuola (Cidi, Cgd, Mce, Cip, Comitato “Scuola per la Repubblica”). La piattaforma generale è comunque illustrata da documenti specifici per i diversi settori della scuola, dalla scuola dell’infanzia all’educazione degli adulti, in modo che ogni lavoratore della scuola, ogni studente, ogni cittadino possa meglio comprendere la posta in gioca per la realtà scolastica per la quale ha diretto interesse.