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ScuolaOggi-Paradosso media: si impara meno, si mangia di più

Paradosso media: si impara meno, si mangia di più Alla scuola media, pardon, scuola secondaria di primo grado secondo la nuova denominazione apportata dalla legge di riforma, forse si impa...

15/01/2004
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ScuolaOggi

Paradosso media: si impara meno, si mangia di più
Alla scuola media, pardon, scuola secondaria di primo grado secondo la nuova denominazione apportata dalla legge di riforma, forse si imparerà meno, ma certamente si mangerà di più. Sono arrivate in un clima di suspence le indicazioni per le iscrizioni al prossimo anno scolastico corredate da lettera aperta del ministro ai genitori e circolare ai Direttori Generali regionali. Si parte dall'affermazione che "il Decreto legislativo sta completando il suo iter presso gli organi competenti e prevedibilmente entrerà in vigore nel primo scorcio del 2004". "Prevedibilmente", quindi esiste un margine di incertezza: perché forzare i tempi nella scuola media dove non si è avuta nessuna sperimentazione della riforma, non c'è stato lo spazio temporale per inserire le nuove proposte nell'offerta formativa delle scuole, né di informare in modo adeguato le famiglie? La circolare si riserva di fornire (se non ora, quando?) "specifiche istruzioni ed indicazioni non appena il quadro di riferimento avrà trovato completa definizione", ma subito dopo sostiene che "esistono fin da ora tutte le condizioni e gli elementi atti ad assicurare che l'adempimento delle iscrizioni si realizzi in un quadro esaustivo di consapevolezza e sulla base di criteri certi e trasparenti, sì da consentire scelte meditate e valide". Peccato che questa consapevolezza oggi in realtà non vada aldilà del dato meramente quantitativo: l'orario scolastico può essere lungo. Ma le famiglie (i "cari genitori" vanno informati e non blanditi, sono persone spesso intelligenti), pur spinte dal bisogno di trovare nella scuola il luogo più adatto dove i figli possano stare nelle ore in cui lavorano, non sono a un livello così basso di consapevolezza da chiedere solo il dato quantitativo: chiedono come si articoli l'offerta formativa tra mattino e pomeriggio, chiedono quali siano i laboratori programmati dalla scuola, con quali e quanti docenti, con quanti compagni nel gruppo di lavoro, con quali percorsi didattici. Per poter rispondere avremmo bisogno delle succitate "istruzioni ed indicazioni", e anche di un quadro organico certo (quanti docenti di ogni disciplina): solo così potremmo cominciare a valutare quanti laboratori possiamo attivare di lingua straniera (per sopperire alla drastica riduzione nell'orario curricolare), di informatica, di teatro e via discorrendo. Per attuare dei laboratori in modo dignitoso ci vogliono competenze professionali, progettazione minuziosa, risorse strutturali, altrimenti si cade veramente nel modello "doposcuola". Ad oggi non solo non conosciamo la definizione degli organici per il prossimo anno ( non sarebbe grave se non fosse legata ad un radicale cambiamento da progettare), ma neppure la modalità e i criteri di attribuzione dei docenti alla scuola media per il prossimo anno. Oggi nel tempo prolungato ogni docente di lettere ha una sola classe, cosa succederà il prossimo anno? Diventeranno soprannumerari sconvolgendo tutta la continuità didattica o saranno utilizzati nella scuola? E questo è solo uno degli interrogativi senza risposta. A pagina 8 della circolare si ribadisce che "l'innovazione nella secondaria di 1° grado si fonda su un impianto obbligatorio annuale di 891 ore ( ribadita quindi la riduzione da 30 a 27 ore del tempo scuola normale) cui si aggiungono 198 ore di attività opzionali, facoltative e gratuite ( 6 ore settimanali)" , viene invece ampliato a 231 ore annue (7 ore settimanali!) il famoso tempo mensa che nelle prime versioni sembrava posto al di fuori del tempo scuola. Chiunque abbia avuto esperienza del tempo prolungato alla scuola media sa che 6 ore pomeridiane devono ragionevolmente essere organizzate in 3 pomeriggi (anche perché le attività di laboratorio si svolgono più proficuamente in due ore) e soprattutto sa bene che l'intervallo mensa con i ragazzi dagli 11 ai 14/15 anni non è un'ora di relax da espandere con reciproca soddisfazione né un'ora in cui si può organizzare con venti o più alunni una discussione guidata o un torneo di scacchi, ma un'ora di delirio dove i maschi giocano a calcio negli atri e nei corridoi (tranne i pochi giorni di sole in autunno e in primavera in cui almeno si va in cortile), si scontrano mentre corrono nei corridoi e le ragazze cercano disperatamente un loro spazio . Il ministro ci chiede, per dimostrare che il tempo scuola è lungo, più lungo di prima, di fare intervalli mensa di due ore e venti, se vogliamo salvare un po' i posti di lavoro dei docenti, in particolare di quelli di educazione tecnica . Non sarebbe stato più ragionevole un impianto di 30/33 ore, salvando uno spazio adeguato alla lingua straniera e alla tecnologia, di 6 ore di laboratorio facoltative (possibilmente per classi intere per poter programmare un curricolo integrato mattina e pomeriggio) e 3 sole ore di mensa? Aspettiamo con ansia le "ulteriori e più dettagliate istruzioni e indicazioni " per le attività facoltative delle 198 ore opzionali. Quindi docenti e genitori, la cui consapevolezza dovrebbe già essere esaustiva, vi richiameremo tra qualche mese per dirvi come sarà la scuola media del prossimo anno.
Angela Minella (dirigente scolastico)