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Senato - 7^ Commissione - dibattito del 25 luglio

ISTRUZIONE (7a) GIOVEDI' 25 LUGLIO 2002 111a Seduta Presidenza del Presidente ASCIUTTI Intervengono i sottosegretari di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca Maria Grazia Siliq...

28/07/2002
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ISTRUZIONE (7a)

GIOVEDI' 25 LUGLIO 2002
111a Seduta

Presidenza del Presidente
ASCIUTTI

Intervengono i sottosegretari di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca Maria Grazia Siliquini e Valentina Aprea.

La seduta inizia alle ore 14,40.

IN SEDE REFERENTE

(1251) CORTIANA ed altri. - Legge-quadro in materia di riordino dei cicli dell'istruzione
(1306) Delega al Governo per la definizione delle norme generali sull'istruzione e dei livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e di formazione professionale
- e petizione n. 349 ad essi attinente
(Seguito dell'esame congiunto e rinvio)

Riprende l'esame congiunto, sospeso nella seduta notturna di ieri.

Il presidente relatore ASCIUTTI avverte che si proseguirà nella votazione degli emendamenti all'articolo 2, pubblicati in allegato al resoconto della seduta notturna del 17 luglio scorso.

La senatrice ACCIARINI dichiara il proprio voto favorevole sull'emendamento 2.186 (identico all'emendamento 2.187), soppressivo dell'intera lettera g), recante l'articolazione del secondo ciclo di istruzione. Tale lettera segna infatti una distanza totale rispetto alla visione del Gruppo Democratici di Sinistra - L'Ulivo quanto al percorso formativo dell'adolescenza, da decenni in attesa di un intervento riformatore. La legge n. 30 aveva, sotto questo profilo, suggerito una soluzione innovativa, di più stretto rapporto fra istruzione e formazione ed in linea tanto con le sperimentazioni avviate quanto con l'evoluzione in atto. Il testo del Governo impone invece un brusco arretramento, prefigurando una biforcazione anticipata che determina una selezione sociale in realtà già superata nella società. La stessa sfera economica chiede del resto che ai giovani vengano dati gli strumenti culturali necessari per riconvertire le rispettive professionalità nel corso della vita lavorativa, obiettivo certamente non perseguito qualora si imponga loro la scelta di un determinato settore professionale ad appena 13 anni. Né la consapevolezza della difficoltà di un'effettiva integrazione fra istruzione e formazione può indurre a ritenere che il tentativo sia votato al fallimento in partenza.

Anche la senatrice SOLIANI dichiara il proprio voto favorevole all'emendamento soppressivo, sottolineando che l'unitarietà della fase di sviluppo adolescenziale contrasta con una precoce differenziazione dei percorsi di studio. Dopo aver ripercorso le tappe che hanno condotto all'allargamento dell'istruzione obbligatoria, osserva come nella società contemporanea sia la scuola secondaria a delinearsi come il nuovo orizzonte dell'obbligo e in tal senso la stagione riformatrice del Centro-sinistra ha raccolto le attese della società innalzando fra l'altro l'obbligo formativo fino al diciottesimo anno di età. La stessa legge n. 30 riconosceva del resto l'unitarietà dell'adolescenza, affrontandola con un approccio altrettanto unitario, benchè aperto e flessibile, composto da passaggi fra diversi moduli nello stesso sistema.
Si associa infine alle considerazioni della senatrice Acciarini in ordine alle dinamiche di mercato, concordando che anche quest'ultimo abbia più interesse ad una visione unitaria del processo di apprendimento.

Il senatore CORTIANA esprime sconcerto per una concezione del ciclo secondario che subordina la funzione della scuola alle esigenze delle imprese e del mercato. A suo giudizio, il legislatore - soprattutto nel settore dell'istruzione - dovrebbe riuscire a prevenire le dinamiche della società, offrendo soluzioni idonee a reggere le sfide cognitive. La canalizzazione precoce e rigida fra percorsi di studio altamente differenziati, abbinata ad una logica aziendale già stigmatizzata con riferimento alla scuola dell'infanzia e all'anticipo dell'età scolare, non crea invece un sistema qualitativamente competitivo. Solo apprendere ad apprendere consente infatti di acquisire quell'elasticità cognitiva indispensabile per riorientarsi, più volte nella vita, nel mercato del lavoro.
Si esprime conseguentemente a favore dell'emendamento 2.186, soppressivo della lettera g), che scardina il biennio unico delle superiori previsto dalla legge n. 30.

Conviene il senatore TOGNI, a giudizio del quale imporre una scelta così significativa quale quella sulla prosecuzione degli studi a soli 13 anni non garantisce pari opportunità di riuscita a tutti. In tal senso era invece assai preferibile rinviare l'opzione di almeno due anni, da dedicare ad un ulteriore segmento di istruzione comune.

Posto ai voti, l'emendamento 2.186 (identico al 2.187) viene respinto.

Sull'emendamento 2.527 la senatrice Vittoria FRANCO dichiara il voto favorevole, raccomandando una riformulazione della lettera g) che espunga dal testo i passaggi più critici. Ella stigmatizza infatti la scelta di condannare le scuole professionali ad un destino "di serie B", avendo perso i due anni comuni con la scuola dell'obbligo. Si tratta infatti di un percorso in netta controtendenza rispetto all'evoluzione in atto dal dopoguerra ad oggi, che ha visto un progressivo allargamento sociale dell'istruzione in una concezione condivisa dell'istruzione e dello sviluppo basata sul sapere comune.

Posti separatamente ai voti, gli emendamenti 2.527, 2.188, 2.189 e 2.190 risultano respinti.

Il senatore BRIGNONE, accedendo all'invito del rappresentante del Governo, ritira l'emendamento 2.191.

Con separate votazioni, la Commissione respinge poi gli emendamenti 2.192, 2.193 e 2.194.

Sull'emendamento 2.195, il senatore CORTIANA chiede al rappresentante del Governo di chiarire i motivi del parere contrario reso.

In considerazione dell'inizio dei lavori dell'Assemblea, il Presidente relatore sospende la seduta avvertendo che essa riprenderà al termine dei lavori dell'Aula.

La seduta, sospesa alle ore 15,30, è ripresa alle ore 18,15.

La senatrice SOLIANI, in assenza del senatore Cortiana, dichiara di fare propri tutti gli emendamenti da lui presentati e ricorda che, prima della sospensione della seduta, egli aveva chiesto chiarimenti al rappresentante del Governo in ordine al parere contrario reso sull'emendamento 2.195.

Il sottosegretario Valentina APREA osserva che l'emendamento in questione contiene una ripetizione rispetto al testo della lettera g), che ne rende inopportuno l'accoglimento.

Posto ai voti, l'emendamento 2.195 viene respinto.

L'emendamento 2.196 viene dichiarato decaduto per assenza del proponente.

La Commissione approva invece l'emendamento 2.197, con conseguente assorbimento del 2.1000.

Posti separatamente ai voti, gli emendamenti 2.198, 2.199 e 2.200 risultano respinti.

La senatrice SOLIANI annuncia quindi il voto favorevole sull'emendamento 2.201, recante un tentativo di mediazione rispetto all'impianto originario della lettera g), che separa troppo nettamente il sistema dei licei e quello dell'istruzione e formazione professionale. Prevedendo che tutti gli istituti scolastici assicurino a domanda, accanto ai corsi ordinari di indirizzo, anche corsi integrati che, per il primo biennio, prevedano curricoli progettati d'intesa fra i due sistemi, esso tiene infatti conto della legislazione vigente, con riferimento sia all'autonomia che all'integrazione fra i due sistemi che infine alla necessaria flessibilità fra loro.
In considerazione peraltro della disponibilità del Presidente relatore nei confronti di una eventuale riformulazione del testo, si riserva di svolgere un approfondimento in vista dell'esame in Assemblea.

Posti separatamente ai voti, gli emendamenti 2.201, 2.202, 2.203 e 2.204 risultano respinti.

La senatrice ACCIARINI dichiara il voto favorevole sull'emendamento 2.205, esprimendo perplessità sul percorso prefigurato ai fini del conseguimento di diplomi e qualifiche a partire dal compimento del quindicesimo anno di età. Pur condividendo infatti ipotesi di alternanza fra scuola e lavoro, ritiene che esse debbano avvenire nell'ambito di una organica articolazione degli studi, senza determinare una discriminazione precoce degli alunni e la loro fuoriuscita a quindici anni dal sistema di istruzione verso un universo indefinito.

Posti separatamente ai voti, gli emendamenti 2.205 (identico al 2.206), 2.207, 2.208, 2.209, 2.210 e 2.211 risultano respinti.

Per dichiarazione di voto favorevole sull'emendamento 2.212, prende la parola la senatrice ACCIARINI, la quale invoca chiarezza in ordine alla sorte degli istituti di istruzione secondaria, che la legge n. 30 comprendeva a pieno titolo nel sistema dei licei mentre la riforma del ministro Moratti non colloca con precisione in alcun segmento. Chiede pertanto chiarimenti al rappresentante del Governo.

Il sottosegretario Valentina APREA ricorda che il nuovo Titolo V della Costituzione impone di riconsiderare l'istruzione e formazione professionale sulla base delle competenze attribuite alle regioni. Ricorda altresì che la direttiva europea n. 48/89 prevede terminalità diverse per 27 professioni. Occorre pertanto rivedere il sistema dell'istruzione secondaria in termini innovativi rispetto agli attuali, superati sia dalla revisione costituzionale che dalla normativa comunitaria. Si tratta comunque di normativa che formerà oggetto dei decreti legislativi.

Il senatore D'ANDREA ritiene che i chiarimenti offerti dal rappresentante del Governo aumentino anziché diminuire le perplessità sulla sorte degli istituti di istruzione secondaria. Il riferimento alla direttiva europea è infatti congruo se si considera l'effetto dei titoli di studio sull'esercizio delle professioni, ma non con riferimento alle qualifiche. Ricorda poi l'audizione svolta dall'Ufficio di Presidenza della Commissione con i rappresentanti di Confindustria, nel corso della quale essi chiesero di non modificare l'attuale sistema degli istituti tecnici, che viceversa l'attuale formulazione della lettera g) non garantisce. La riforma Moratti sembra infatti prevedere o una loro licealizzazione o una loro professionalizzazione, ma senz'altro non il mantenimento della loro specificità secondo un modello nient'affatto convincente.
Quanto poi alla durata dei licei, egli conviene sulla scelta di prevederla in termini quinquennali. Manifesta tuttavia fin d'ora perplessità sul successivo emendamento 2.223 del Presidente relatore, con il quale si prevede l'accesso all'istruzione e formazione tecnico-superiore già al compimento del quarto anno.
Trova infine incongruo che solo alcuni licei prevedano una articolazione in indirizzi. Per tali motivi, preannuncia voto favorevole all'emendamento 2.212.

Posto ai voti, l'emendamento 2.212 viene respinto.

La Commissione approva invece l'emendamento 2.214.

Il senatore BARELLI, accedendo all'invito del Presidente relatore, ritira l'emendamento 2.215.

L'emendamento 2.213, posto ai voti, risulta respinto.

Per dichiarazione di voto favorevole sull'emendamento 2.216, prende la parola la senatrice SOLIANI, la quale critica l'articolazione dell'attività didattica dei licei in due periodi biennali e in un quinto anno destinato prioritariamente al completamento del percorso disciplinare ma anche all'approfondimento delle conoscenze e delle abilità caratterizzanti il profilo del corso di studi. Essa configura infatti un sistema frammentario e confuso, coerente con l'approccio di separazioni progressive che inspira il provvedimento nel suo complesso.

Posto ai voti, l'emendamento 2.216 viene respinto.

Sull'emendamento 2.217, dichiara il voto favorevole il senatore MONTICONE, il quale ritiene preferibile una articolazione sviluppata in un biennio seguito da un triennio anche nella prospettiva dell'esame di Stato, nonché dell'accesso agli studi universitari o alla istruzione e formazione tecnico-superiore. L'ultimo anno isolato, nella configurazione attuale, rischia infatti di svolgere, più che funzioni di completamento del percorso disciplinare, funzioni di orientamento, ripercorrendo una esperienza piuttosto deludente. Tale articolazione rappresenta inoltre un elemento di rigidità che renderà più difficoltosa una eventuale revisione del sistema universitario.

Si associa la senatrice Vittoria FRANCO, la quale preannuncia altresì fin d'ora il proprio voto favorevole anche sull'emendamento 2.218. L'articolazione proposta dalla lettera g) sembra del resto una soluzione affrettata, volta a corrispondere all'insoddisfazione suscitata dalla durata quadriennale dei licei suggerita dalla commissione Bertagna. L'ultimo anno aggiunto resta tuttavia isolato e privo di una reale funzione didattico-educativa.

Conviene anche il senatore BETTA che, nel preannunciare a sua volta fin d'ora il voto favorevole sull'emendamento 2.218, osserva che l'articolazione dei licei proposta dal Governo non ha riscontro negli altri sistemi europei.

Posti separatamente ai voti, gli emendamenti 2.217, 2.218 e 2.219 risultano respinti.

Per dichiarazione di voto contrario sull'emendamento 2.220, prende la parola il senatore DELOGU, il quale ne rileva la contraddittorietà rispetto al precedente 2.219, dei medesimi presentatori.

La senatrice ACCIARINI chiarisce che l'emendamento in votazione è connesso all'ipotesi di elevamento dell'obbligo scolastico a sedici anni ed in tal senso non è contraddittorio rispetto al precedente, che invece si inscrive nella logica dell'obbligo invariato. Dichiara conseguentemente il proprio voto favorevole.

Previa dichiarazione di voto contrario del senatore COMPAGNA, l'emendamento 2.220, posto ai voti, è respinto.

Il senatore BRIGNONE, accedendo all'invito del Presidente relatore, ritira l'emendamento 2.221, che è tuttavia fatto proprio dalla senatrice Vittoria FRANCO.

Posto ai voti, l'emendamento 2.221 viene respinto, così come '#8211; con separata votazione '#8211; l'emendamento 2.222.

Per dichiarazione di voto favorevole sull'emendamento 2.223, prende la parola il presidente relatore ASCIUTTI, il quale chiarisce che l'emendamento è volto ad assicurare pari dignità ai sistemi dei licei e dell'istruzione e formazione professionale. Poiché il testo già prevede infatti che gli studenti dell'istruzione e formazione professionale possano accedere a quella tecnico-superiore al termine del corso di studi quadriennale, l'emendamento è volto ad assicurare tale possibilità anche agli studenti liceali.

Il sottosegretario Valentina APREA conferma il parere favorevole reso sull'emendamento 2.223, osservando che già attualmente l'accesso all'istruzione e formazione tecnico-superiore prescinde dai titoli di studio ed avviene sulla base di requisiti culturali accertati dalle regioni.

Sull'emendamento dichiara il voto contrario la senatrice ACCIARINI, la quale contesta il diritto che l'emendamento sembra configurare in capo agli studenti liceali ammessi al quinto anno, indipendentemente dagli accertamenti dei requisiti culturali svolti dalle regioni. L'emendamento è inoltre discutibile, a suo avviso, con riferimento agli esami di Stato. Ella osserva peraltro che la successiva lettera h) appare più correttamente impostata con riferimento al valore sul territorio nazionale delle qualifiche acquisite nel sistema della formazione.

Posto ai voti, l'emendamento 2.223 è approvato.