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Sole 24 ore-"Istituti tecnici solo statali"

"Istituti tecnici solo statali" Riforma della scuola - Confindustria contraria alla devolution della formazione professionale ROMA - L'istruzione tecnica deve rimanere allo Stato. Confin...

07/05/2003
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Il Sole 24 Ore

"Istituti tecnici solo statali"

Riforma della scuola - Confindustria contraria alla devolution della formazione professionale
ROMA - L'istruzione tecnica deve rimanere allo Stato. Confindustria prende posizione sul decentramento degli istituti tecnici, previsto dalla riforma Moratti e ora al vaglio di un tavolo tecnico Governo-Regioni (si veda IlSole24Ore di ieri) Le valutazioni degli imprenditori sulla devoluzione dell'istruzione tecnica sono state presentate ieri a Roma nel corso del forum "Impresa, cultura e professionalità: le novità della riforma Moratti", che ha visto la partecipazione di esponenti di tutti gli schieramenti politici, sindacalisti ed esperti del settore. "L'istruzione tecnica è un patrimonio prezioso che va salvaguardato" ha affermato Stefano Parisi, direttore generale di Confindustria, il quale ha anche annunciato l'elaborazione di "un documento innovativo comune messo a punto da Confindustria e sindacati sui temi dell'istruzione, della formazione professionale e continua". Secondo Parisi "il 2003 deve essere l'anno della svolta per l'integrazione fra il mondo delle imprese e quello della formazione, per passare dalla fase della discussione e del reperimento delle risorse al raggiungimento degli obiettivi. Primo fra tutti - ha sottolineato Parisi - il rafforzamento del rapporto scuola-lavoro". E proprio la riforma Moratti, sostiene il direttore generale di Confindustria, "costituisce un'importante occasione per il mondo delle imprese". Per realizzare un'efficace integrazione tra scuola e lavoro "le imprese - ha detto Parisi - devono capire che la formazione è uno strumento su cui bisogna investire e i sindacati devono comprendere che la qualità della formazione dipende soprattutto dalla qualità degli insegnanti". Per Claudio Gentili, direttore del dipartimento scuola dell'associazione degli industriali, "l'attuazione della riforma passa anche attraverso la salvaguardia dell'autonomia delle scuole" e "con i decreti attuativi è possibile evitare che questa riforma impoverisca l'offerta formativa". Ma secondo Silvio Fortuna, delegato del Presidente di Confindustria per l'education, bisogna evitare il "rischio del declino della creatività e del saper fare" visto che "la formazione è un veicolo di competitività per il sistema delle imprese. Con il nuovo tavolo sulla formazione tra Confindustria e sindacati - ha sottolineato Fortuna - intendiamo proporre alle istituzioni l'adozione di un documento che sancisca l'impegno dell'Italia per il conseguimento degli obiettivi previsti dal vertice di Lisbona del 2000". Entro il 2010, dunque, il sistema formativo italiano "dovrà raggiungere - ha continuato Fortuna - cinque obiettivi. L'85% dei 20enni dovrà completare almeno l'istruzione superiore o entrare in possesso di una qualifica professionale. Il tasso di partecipazione degli adulti al sistema di istruzione dovrà aumentare del 30% e il numero delle imprese che investono in formazione dovrà crescere anch'esso del 30%. Bisognerà poi - ha concluso il responsabile Education di Confindustria - aumentare da 60 a 65 anni l'età media di uscita dal mercato del lavoro, mentre il tasso di abbandono scolastico dei 14-19enni dovrà passare dall'attuale 30 al 15%". In attesa di raggiungere questi obiettivi, la riforma Moratti prosegue il suo cammino. Il sottosegretario all'istruzione, Valentina Aprea, ha annunciato ieri che "è in arrivo il decreto attuativo del primo ciclo di istruzione, mentre per quelli del secondo ciclo non sarà così semplice. La riforma - ha sottolineato l'Aprea - intende attuare le grandi trasformazioni previste dalle legge 53/2003. Ma prima dobbiamo spezzare le rigidità che condizionano, per esempio, la piena autonomia degli istituti. Non si può sempre ragionare con una logica aggiuntiva - ha concluso il sottosegretario - ma è necessario utilizzare meglio le risorse già esistenti". ALESSIA TRIPODI
Mercoledì 07 Maggio 2003