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Sole 24 ore-Precari al valzer delle graduatorie

Precari al valzer delle graduatorie Scuola - Niente nomine in ruolo per il 2003-04: a copertura dei "buchi" incarichi per 81.300 supplenti annuali Niente nomine in ruolo per i docenti. Per il...

25/08/2003
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Il Sole 24 Ore

Precari al valzer delle graduatorie

Scuola - Niente nomine in ruolo per il 2003-04: a copertura dei "buchi" incarichi per 81.300 supplenti annuali
Niente nomine in ruolo per i docenti. Per il secondo anno consecutivo sarà l'esercito dei supplenti a salire in cattedra. Sono giornate di lavoro frenetico nei Csa (ex provveditorati) per permettere alle scuole-polo di gestire gli incarichi annuali. Il compito è passato ai dirigenti scolastici dopo che gli stessi Csa hanno perso l'opportunità di nominare direttamente i supplenti entro il 31 luglio. Le nomine già fatte sono 17.800, se ne aggiungeranno altre 63.500, per un totale di 81.300. Mentre gli incarichi per gli Ata (amministrativo, tecnico e ausiliario) saranno 65mila. Roma, Reggio Calabria e Milano sono già a buon punto. Ma è da oggi che le operazioni scatteranno a tamburo battente in tutta la Penisola. Va ricordato che sta per cominciare l'anno scolastico delle "prove di riforma" con l'insegnamento della lingua straniera e dell'informatica nei primi due anni della scuola primaria. Arrivano nuove regole. Cambieranno, intanto, le norme sul reclutamento dei docenti. Tra pochi giorni sarà pronta la bozza del disegno di legge per la gestione delle graduatorie permanenti, annunciato alla fine dello scorso luglio, dal ministro per i Rapporti col Parlamento, Carlo Giovanardi. Le parole di Giovanardi furono pronunciate come risposta ufficiale del Governo all'indomani della decisione del Tar Lazio che ha imposto di ricalcolare le posizione della terza fascia delle graduatorie permanenti, accogliendo i ricorsi dei diplomati nelle Ssis (Scuole di specializzazione all'insegnamento secondario) contro i 18 punti attribuiti agli altri precari. Una mossa che ha scavato definitivamente un abisso tra i precari: da una parte quanti da anni inseguono una cattedra rastrellando punti secondo regole cambiate troppe volte e non sempre in maniera chiarissima, dall'altra i diplomati delle Ssis che reclamano il proprio diritto al riconoscimento dei 30 punti ottenuti con la specializzazione, senza essere considerati degli usurpatori di posti in graduatoria. Il disegno di legge. A metà settembre il ministro Letizia Moratti potrebbe presentare il documento in Consiglio dei ministri e a fine mese il testo potrebbe cominciare l'iter in Parlamento con una "corsia d'urgenza". Top-secret, per ora, i contenuti. Ma appare scontato che nel mirino sia finita la legge numero 124 del 3 maggio 1999, che istituì le graduatorie permanenti: una fila lunga oltre 431mila posizioni. Nelle graduatorie risultano inclusi, anche 103mila docenti che già hanno una cattedra di ruolo e aspirano a un altro insegnamento. Posizione consentita, ma che non aiuta certo ad avere un chiaro quadro complessivo. La conferma arriva dalle parole del senatore Giuseppe Valditara, responsabile scuola di An: "La legge 124 è la vera artefice del caos nel quale ci troviamo. Ecco perché abbiamo esercitato forte pressione affinchè, grazie al disegno di legge, si arrivasse a una soluzione effettiva, ricorrendo ai principi della valorizzazione dell'esperienza e dei titoli". C'è in ballo un'altra soluzione: il Governo si preparerebbe a intervenire anche sui punteggi, in attesa della sentenza del Consiglio di Stato, chiamato in causa dal Miur contro la decisione del Tar Lazio. Anche se apparirebbe anomalo un intervento legislativo per definire i punteggi, trattandosi di materia amministrativa. E potrebbe risultare in conflitto con la stessa sentenza del Tar. Sarebbe molto difficile che, qualsiasi decisione adottata possa essere applicata prima dell'avvio dell'anno scolastico 2004/2005. Come ha ammesso lo stesso Giovanardi. La scelta dei criteri. Molto più probabile che il disegno di legge punti a individuare i criteri con i quali l'amministrazione ridefinisce l'attribuzione dei punteggi per il futuro. Alla fine restano sul tappeto due questioni molto concrete: la necessità di intervenire per dare risposta a una vera e propria emergenza sociale e, contemporaneamente, quella di non smentire la strada intrapresa con le Ssis. Anche se, come stabilito dalla legge di riforma Moratti, le scuole di specializzazione dovranno sparire, per essere sostituite dai corsi di laurea specialistica e abilitante. Ma quest'anno i corsi Ssis, promossi a pagamento dalle università, sono regolarmente ripartiti. LUIGI ILLIANO
Lunedì 25 Agosto 2003