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Stampa-IL RETTORE DELLA BOCCONI RISPONDE A RAFFAELE SIMONE

IL RETTORE DELLA BOCCONI RISPONDE A RAFFAELE SIMONE Alla scuola il compito di formare ma l'università deve selezionare 14/2/2003 IL dibattito che si è sviluppato intorno alle decisioni dell...

14/02/2003
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La Stampa

IL RETTORE DELLA BOCCONI RISPONDE A RAFFAELE SIMONE
Alla scuola il compito di formare ma l'università deve selezionare

14/2/2003

IL dibattito che si è sviluppato intorno alle decisioni dell'Università Bocconi, di anticipare i test di selezione al mese di aprile prescindendo dal voto dell'esame di maturità - dibattito in cui ieri è intervenuto su questo giornale Raffaele Simone (Scuola pubblica addio) -, consente riflessioni utili intorno al tema del passaggio degli studenti dalla scuola superiore all'Università. In primo luogo, è opportuno eliminare possibili fonti di equivoco: il fatto che la Bocconi non consideri più il voto di maturità ai fini dell'ammissione è legato alle esigenze organizzativo-logistiche degli studenti stessi: va ricordato che la maggior parte degli studenti Bocconi proviene da regioni diverse dalla Lombardia e dall'estero (dove l'ammissione o meno ad una università viene decisa e comunicata nei primi mesi dell'ultimo anno delle superiori) e dunque l'anticipazione dei test favorisce la pianificazione della vita degli studenti. Nulla a che vedere quindi con un giudizio di valore sull'esame di maturità e sulla scuola superiore, pubblica o privata che si voglia. Al contrario, adottare come parametro valutativo i risultati scolastici del terzo e quarto anno vuole essere segno di fiducia nella capacità formativa della scuola; inoltre si pone come stimolo agli studenti stessi per una applicazione continuativa, che consenta di metabolizzare studi e nozioni in un processo di maturazione personale che non può essere improvvisato, scoraggiando quindi la fiducia nello "scatto" finale, nonché su possibili componenti di disinvoltura e di fortuna. In secondo luogo, occorre tenere presente che in tutti i paesi con un sistema formativo avanzato si fa distinzione tra l'attestazione della conclusione degli studi secondari ed il processo di ammissione all'università: l'esame finale è una condizione necessaria; un processo di ammissione che implica selezione (su cui le migliori università del mondo si attivano all'inizio dell'ultimo anno) è invece la condizione sufficiente (matematicamente parlando) per iscriversi all'università. E l'esperienza ha fin qui dimostrato che una selezione che faccia riferimento a criteri rigorosi di cultura e di attitudini, coerente con la capacità di offerta formativa dei singoli atenei, è di per sé garanzia di un buon livello di successo nel percorso universitario. Da questo, e dal bagaglio formativo delle aspiranti matricole (quello da costruire pazientemente lungo un intero percorso di studi) dipende il successo della riforma universitaria. E' qui che diventa cruciale la collaborazione tra università e scuola superiore, su obiettivi di orientamento degli studenti e di arricchimento della loro preparazione. La Bocconi è da tempo impegnata con iniziative volte a mettere a disposizione di studenti e docenti delle Scuole Superiori il suo patrimonio di conoscenze e di esperienze sia sul piano scientifico che sul piano dell'orientamento attitudinale, per creare ed alimentare un interscambio che favorisca la consapevolezza degli studenti rispetto ad un percorso universitario che può condizionare la loro vita. Noi crediamo che la scuola sia un servizio pubblico di prioritaria importanza,a prescindere da chi lo rende, e che debba essere aiutata, stimolata, sostenuta ad adempiere al meglio alla sua missione educativa. La Bocconi cerca di fare esattamente questo, coerentemente con la propria missione e con lo spirito della riforma. Rettore Università Bocconi

Carlo Secchi