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Stazione Dohrn, le mie scelte

22/06/2021
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la Repubblica

di Roberto Danovaro

Gentile direttore, in tutti gli Enti pubblici la rotazione delle cariche è di fondamentale importanza per rimanere al passo con i profondi cambiamenti che stiamo affrontando in questa delicata fase del Paese e per proseguire con una pratica gestionale trasparente e imparziale. La nomina di tre nuovi direttori di Dipartimento nella Stazione Zoologica, di cui Repubblica" ha scritto nei giorni scorsi, non è un colpo di mano, ma frutto di una scelta ben ponderata. È comprensibile che possa non far piacere ai non confermati ma essere direttori di Dipartimento significa ricoprire un ruolo di servizio per l'Ente, e questo deve sempre essere visto in un'ottica di turn over perché allontana dalle proprie attività di ricerca.

La lettera di protesta firmata dal signor Giannini della Cgil dimostra che il CdA ha lavorato senza farsi condizionare da interessi personali o pressioni esterne. Sono sorpreso che il signor Giannini, che non ho mai visto e non conosce l'Ente, abbia riferito cose non vere, senza verificare le fonti, senza aver letto nessun atto e senza aver chiesto chiarimenti. Questo non solo non permette di chiarire la vicenda ma sembra essere un'azione volta a diffamare e intimidire il CdA. Per questa ragione abbiamo incaricato gli avvocati di valutare l'opportunità di esporre querela per diffamazione e intimidazione. L'eventuale rimborso del danno di immagine verrà devoluto interamente alla ricerca. Ma vorrei motivare l'infondatezza delle accuse mosse: 1) nessuno che abbia competenze scientifiche può pensare che i nuovi direttori non siano altamente qualificati per il ruolo: hanno esperienza gestionale e peso scientifico internazionale, come facilmente riscontrabile dai database scientifici, con indici scientometrici o produttività anche superiori ai loro predecessori; 2) la filosofia dell'Ente prevede che ci sia una rotazione delle cariche per permettere a tutti di crescere anche nelle capacità gestionali e condividere l'onere del servizio per l'Ente. Tre anni fa abbiamo proceduto alla sostituzione dei direttori degli stessi Dipartimenti, anche loro al termine del loro primo mandato, senza che venisse sollevata nessuna contestazione; 3) la procedura prevista dai regolamenti dell'Ente prevede che il Consiglio Scientifico fornisca una rosa di candidati idonei al ruolo, e tutti i candidati sono stati ritenuti idonei. L'espressione di voto del personale è solo consultiva e non vincolante, ed è fornita solo al consiglio scientifico e non al CdA; 4) il CdA ha avuto colloqui approfonditi con tutti i candidati. Questo passaggio (mai riportato nell'articolo) è stato fondamentale per comprendere la loro visione, le proposte e l'attitudine all'integrazione delle diverse aree culturali e con le diverse sedi territoriali; 5) non c'è stata nessuna accelerazione del rinnovo delle nomine dei direttori. La stessa procedura è avvenuta anche tre anni fa e si è conclusa il 2 luglio 2018. Gli atti delle nuove nomine, in via di formalizzazione, saranno finalizzati nella seconda metà luglio, siamo quindi in ritardo rispetto a tre anni fa. Il CdA ha quindi agito solo nell'interesse dell'Ente tenendo conto anche di altri elementi sistemici che appaiono importanti per la qualità della ricerca: I) eccessiva concentrazione di responsabilità (con molteplici incarichi di natura gestionale assunti dalle persone candidate al rinnovo); II) effetti negativi sulla produzione scientifica del candidato nell'intervallo di tempo dedicato alla direzione; III) necessità di una maggiore diversificazione dei temi di ricerca del Dipartimento. Spesso, infatti, nei Dipartimenti si può verificare un effetto di "dominanza": chi ha la maggioranza dei voti, vota per reclutare solo i ricercatori della stessa area culturale o per un direttore della loro specifica area di ricerca. Il CdA ha agito anche per correggere queste tendenze e permettere la pianificazione di uno sviluppo sereno, armonico e diversificato dei Dipartimenti e dell'Ente.

L'autore è presidente della Stazione Zoologica Anton Dohrn – Istituto Nazionale di Biologia, Ecologia e Biotecnologie Marine