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Tribuna di Treviso-Firmato il contratto dei lavoratori enti di formazione

REGIONE L'intesa è stata siglata ieri nella sede della giunta regionale del Veneto e riguarda diciottomila addetti del settore Firmato il contratto dei lavoratori enti di formazione...

26/10/2002
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La Tribuna di Treviso

REGIONE

L'intesa è stata siglata ieri nella sede della giunta regionale del Veneto e riguarda diciottomila addetti del settore
Firmato il contratto dei lavoratori enti di formazione

Stefano Ciancio

VENEZIA. Palazzo Balbi palcoscenico per un accordo di natura sindacale. Nella sede della giunta regionale è stato infatti siglato ieri il contratto nazionale di lavoro tra gli enti di formazione, rappresentati dalle associazioni Forma e Cenfop e le confederazioni Cgil, Cisl, Uil Scuola e Snals. Il contratto riguarda 18 mila lavoratori addetti nell'area dell'obbligo formativo (che si occupa di progetti rivolti esclusivamente a minori) e il solo Veneto conta sul territorio ben 43 enti coinvolti dall'accordo: "segno - ha sottolineato l'assessore regionale alle politiche dell'occupazione, Raffaele Grazia - che le istituzioni hanno ben operato nel settore, insegnando professioni e accompagnando il processo di sviluppo che ha segnato il miracolo del Nordest. Credo che il mondo della formazione debba assumere pari dignità rispetto al mondo della scuola e dell'università".
Il precedente contratto risaliva al 1998 e solo dopo due anni di trattative si è arrivati alla firma finale. "Un percorso impegnativo - secondo Maria Brigida, segretario nazionale della Cgil-scuola - discusso anche nelle assemblee dei lavoratori, ma soprattutto condotto unitariamente dalle diverse sigle sindacali. Tuttavia restano fuori dal contratto moltissime figure a contratto di collaborazione coordinata e continuativa e c'é l'impegno per mettere mano entro sei mesi a delle regole comuni sui diritti di questa fascia di personale". Ma un secondo nodo fa parlare di "accordo a metà". Ovvero la definizione del contratto nazionale di comparto (che concerne, tra le altre, anche le attività di formazione per lavoratori in mobilità e i corsi di riqualificazione), ancora da venire e che il coordinamento nazionale delle Regioni ha fissato per il prossimo giugno. Sul tavolo resta poi la necessità di delineare tra le singole Regioni, enti che nell'ambito della formazione detengono esclusive competenze legislative, un quadro comune di indirizzi generali.
Per Vincenzo Strazzullo, segretario nazionale Cisl-scuola, gli elementi di innovazione portati dal contratto siglato ieri, comunque non mancano: "Innanzitutto la grande flessibilità: a fronte di una tradizionale rigidità, dovuta al legame col mondo della scuola, ora i lavoratori della formazione potranno operare con orari e modalità più snelle, vedendo sempre tutelati i propri diritti. Inoltre si è arrivati a definire una serie di figure finora non contemplate dai vecchi contratti, dall'orientatore al tutor, al progettista".