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Un imperativo morale riaprire le scuole

Campanella agitata per Conte e Azzolina

15/09/2020
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La Stampa

niccolò carratelli

roma

La scuola come Itaca. Gli insegnanti e gli studenti come Ulisse, che finalmente fa ritorno sulla sua isola, dopo «aver affrontato tempeste e peripezie». Ha scelto un paragone epico, Lucia Azzolina, per celebrare il primo giorno di scuola dell'era Covid. Forse, restando nella metafora, la ministra dell'Istruzione ha tenuto per sé il ruolo di Omero, narratore e artefice dell'odissea del rientro in classe. «Non abbiamo mai abbandonato la nave - ha detto orgogliosa e visibilmente commossa davanti al presidente Mattarella e agli studenti di Vo' - c'è stato un lavoro incessante per riuscire a ripartire. Era un imperativo morale». Il capo dello stato ha riconosciuto lo sforzo e ringraziato Azzolina, insieme a insegnanti e studenti: «Questa riapertura è una prova per la Repubblica, una sfida decisiva per la ripartenza della nostra società. Per tutti, nessuno escluso», ha detto. Poi ha provato a stoppare le polemiche, che «saranno inevitabili, come i ritardi, perché ci sono risorse limitate - ha spiegato - ma siamo tutti responsabili, un Paese non può dividersi sull'esigenza di sostenere e promuovere la sua scuola». Appello che Giorgia Meloni accoglie solo in parte: «Nessuno nega che laripresa fosse difficile - ha attaccato la leader di Fratelli d'Italia - ma quando non ti muovi in tempo, è normale che la gente si arrabbi. È il caos, solo il governo fa finta di non vedere». A proposito di consigli, Matteo Salvini ha ricordato che «da marzo chiedevamo di stabilizzare gli insegnanti e di comprare i termoscanner, si poteva fare». Impossibile anche per Azzolina negare le tante criticità di questo avvio: «Ci sono difficoltà - ha ammesso - ci saranno casi da gestire di possibili contagi e focolai, anzi già ci sono stati, ma non dobbiamo avere paura, li affronteremo insieme». L'invito a studenti e insegnanti, che ad oggi potrebbe suonare come una provocazione, è quello di «trasformare le difficoltà in occasione di rinnovamento». Per ora, però, è necessario concentrarsi sulle criticità, ammesse anche dal premier Conte («ma la scuola riparte con fiducia ed entusiasmo») e così, terminata la cerimonia di inaugurazione dell'anno scolastico, Azzolina si è collegata con palazzo Chigi, per una riunione con il premier Conte e i colleghi di Salute, Trasporti e Affari regionali, Speranza, De Micheli e Boccia. In videoconferenza anche il capo della protezione civile Borrelli e il commissario per l'emergenza Arcuri. «Si è preso atto, con soddisfazione, che la scuola è ripartita e che le attività scolastiche sono riprese in modo ordinato, nel rispetto delle regole sanitarie», ha riferito una nota di palazzo Chigi. Sono stati aggiornati i numeri dei materiali distribuiti: 445mila litri di gel igienizzante e 136 milioni di mascherine chirurgiche, ogni giorno ciascuno studente ne avrà una. La fornitura proseguirà con cadenza settimanale e i numeri saranno resi pubblici sul sito del ministero dell'Istruzione e del governo. Quanto alle polemiche sui banchi, «in dieci giorni ne sono stati messi a disposizione 200mila, pari alla stessa quantità che normalmente viene prodotta in Italia in un anno intero». Sul fronte trasporti, le disposizioni sul riempimento dell'80% dei mezzi pubblici «hanno consentito di assicurare regolarmente il servizio, evitando criticità». Da un primo monitoraggio sul trasporto urbano, a Milano è stato registrato il 20% di passeggeri in più, mentre a Roma l'aumento è stato dell'8%. La media nazionale si è attestata su un più 15%, stesso incremento rilevato sul trasporto su gomma extraurbano. Nella riunione di Palazzo Chigi si è parlato anche dei rinvii decisi a livello locale, in diversi comuni, per motivi sanitari o per completare gli interventi di edilizia scolastica.Senza contare le regioni che hanno posticipato a dopo le elezioni. Per quasi 3 milioni di studenti la scuola deve ancora cominciare. —