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Unità-Al via la maturità fatta in casa. Formigoni vuole abolire il valore del titolo di studio

18.06.2002 Al via la maturità fatta in casa. Formigoni vuole abolire il valore del titolo di studio di Mariagrazia Gerina Certo, guardare la partita della sconfitta, come ha suggerito di fare i...

19/06/2002
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l'Unità

18.06.2002
Al via la maturità fatta in casa. Formigoni vuole abolire il valore del titolo di studio
di Mariagrazia Gerina

Certo, guardare la partita della sconfitta, come ha suggerito di fare il ministro Moratti, non è stato un buon modo per rilassarsi per i 463mila studenti oggi alle prese con la prima prova della maturità. Due ore di trepidazione per la nazionale e poi di nuovo "a tu per tu" con la paura dell'esame.
C'è chi per sconfiggerla consiglia di rivolgersi direttamente al novello santo, padre Pio, con una preghiera composta ad hoc da padre Rungi, per ottenere "serenità", e "una verifica scritta e orale positiva". C'è il ministro che distribuisce "serenità a tutti", con generosità. "Neanche fosse il Papa", commentano gli studenti dell'Uds. Ma l'ansia continua a correre e a propagarsi sul filo del telefono il giorno prima dell'inizio delle prove. E soprattutto in rete, dove per esorcizzarla si gioca fino all'ultimo al "Totomaturità" o "Tototracce", come lo chiama "Studenti.it", uno dei portali che mette a disposizione tesine, tracce svolte e soprattutto forum per non sentirsi da soli davanti alla prova finale.
"Cosa uscirà domani?", è l'appello più gettonato nella rete. E chi risponde, si trova stretto in un gioco di rimpallo tra Bin Laden e Padre Pio, dati come probabili argomenti della prova di oggi. Terrorismo, guerra in Afghanistan e globalizzazione sono i temi in testa alla top ten di chi ansiosamente cerca di anticipare le scelte del ministero, che pubblicherà le tracce online solo oggi alle 12.45. Ma c'è chi spera che già dalla prima mattina in rete invece degli appelli possano viaggiare le soluzioni. E cerca di vagliare intanto ipotesi meno scontate: l'eutanasia per il tema di attualità, Calvino per la letteratura, il rientro dei Savoia e la nuova guerra fredda per le tracce di storia.
È un grande rito collettivo, l'ansia il giorno prima degli esami. E qualcuno, infatti, suggerisce di abbandonarlo. "Andrà tutto bene, saremo tutti promossi", garantisce Ely83, spezzando il Totomaturità. E agli studenti più timorosi ricorda che "questa" è la maturità "facile". "Da noi i voti li hanno già messi", rivela un anonimo interlocutore e sottolinea: "non scherzo".
Già, la "maturità facile": continua anche nel giorno della vigilia a muovere proteste e polemiche, sul lassismo che apre la strada ai "diplomifici", sulle esigenze di bilancio che sono prevalse sulle ragioni didattiche (tagliare via i commissari interni infatti non serve solo a tranquillizzare gli studenti, come dice il ministro, ma anche a risparmiare qualche centinaia di miliardi, come sa Tremonti).

Qualcuno però cavalca la novità della maturità fatta in casa. Con tempismo perfetto, alla vigilia dell'esame, il consiglio regionale della Lombardia si è affrettato a dire la sua su esami e diplomi e a chiedere l'abolizione del valore legale del titolo di studio. A tanto non si era spinta finora nemmeno Letizia Moratti. Nell'appello rivolto agli studenti si è limitata a rassicurarli sul buon esito della prova: "sarà un esame né più difficile, ma più equo e oggettivo", ha proclamato tentando di spiegare la logica di una prova sostanzialmente senza controlli esterni, anche nelle scuole private. Forse avrebbe dovuto aggiungere un altro aggettivo: "inutile". Così almeno suggerisce di considerarlo il consiglio regionale della Lombardia, che ieri ha approvato un ordine del giorno, su proposta dei radicali e con firma del capogruppo di Forza Italia, Giulio Boscagli. Per dire che: "occorre superare il valore legale dei titoli di studio per quanto attiene i concorsi e le nomine nell'amministrazione regionale e sostituirlo con altri criteri meglio atti a individuare le effettive capacità professionali".

"È un'altra picconata della destra alla scuola pubblica", commenta l'ex ministro dell'istruzione, Luigi Berlinguer: "I ragazzi impegnati nella prova più importante della loro vita di studenti hanno tutta la nostra solidarietà e speriamo che abbiano successo - augura Berlinguer -. Non li accompagnano tuttavia in questo cimento due messaggi contemporanei: un esame 'fatto in casa', che perde di fatto il suo valore nazionale, e l'ordine del giorno del Consiglio regionale lombardo che chiede il superamento del valore legale del titolo di studio ad opera delle Regioni". Critico anche il segretario nazionale della Cgil Scuola, Enrico Panini, che parla polemicamente di una "maturità con lo sconto" ovvero deprezzata dalle scelte del ministero, che oltretutto - sottolinea il segretario della Cgil Scuola - non riuscirà a pagare che tra qualche anno gli insegnanti impegnati nelle prove.