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Unità-Metalmeccanici: contratto separato. Cisl e Uil preferiscono la rottura con la Cgil

Metalmeccanici: contratto separato. Cisl e Uil preferiscono la rottura con la Cgil di Giampiero Rossi La 'diplomazia' sindacale ha concluso il suo compito: per i metalmeccanici italiani da ieri p...

08/05/2003
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l'Unità

Metalmeccanici: contratto separato. Cisl e Uil preferiscono la rottura con la Cgil
di Giampiero Rossi

La 'diplomazia' sindacale ha concluso il suo compito: per i metalmeccanici italiani da ieri pomeriggio esiste un nuovo contratto, figlio però di un accordo separato sottoscritto da Fim e Uilm ma non dalla Fiom, il sindacato di maggioranza nel settore.

Ora parlano i lavoratori. E per il momento lo possono fare soltanto attraverso gli scioperi, peraltro già avviati da alcuni giorni. Questo, almeno, lasciano intendere le parole del segretario delle tute blu Cgil, Gianni Rinaldini: "Adesso si passa ai rapporti di forza nelle aziende. Se qualcuno si illude o spera che il tutto finisca in 10 giorni si sbaglia. Ora si apre un conflitto a tutto campo. Non escludo nulla con l'assemblea dei delegati del 16 maggio prossimo non si chiude una partita ma si comincia. Le 16 ore previste è solo un primo pacchetto". E il 16 maggio, intanto, partiranno le prime 4 ore di sciopero delle industrie meccaniche su tutto il territorio.

Ma all'indomani della nottata che ha condotto alla conclusione della più tormentata vertenza contrattuale della storia della categoria, Fim e Uilm preannunciano anche una mossa sorpresa: un'ipotesi di consultazione dei lavoratori - uno dei punti su cui la Fiom a insistito di più sin dal giorno della presentazione delle distinte piattaforme - non tanto attraverso un referendum con tutti i crismi del caso, ma più verosimilmente per mezzo di una sorta di "sondaggio rappresentativo" (come autorizza a definirlo il segretario Uilm, Antonino Regazzi) che dovrebbe seguire alcune assemblee organizzate sui luoghi di lavoro. Ma gi promotori dell'iniziativa, che verrà illustrata con maggiori dettagli domani all'assemblea dei delegati, mettono le mani avanti: "Ci vorrà un po' di tempo".

Il presente, intanto, è quello del nuovo contratto, giunto in porto soltanto nel pomeriggio di ieri, dopo cento giorni di braccio di ferro a tre. Per i circa un milioni e 300mila metalmeccanici l'aumento salariale a regime sarà pari a 90 euro (al quinto livello), così suddivisi: 45 a luglio 2003, 24 a febbraio 2004 e 21 a dicembre 2004. Gli ultimi 21 euro sono corrisposti a titolo di anticipo del divario fra inflazione programmata e reale che si avrà nel periodo.

L'intesa prevede anche una una tantum di 220 euro (115 a giugno 2003 e 105 a gennaio 2004), oltre a 10 euro di indennità di vacanza contrattuale già erogata tra aprile e maggio. Nell'accordo è prevista anche una riforma dell'inquadramento che dovrà essere discussa nell'arco della vigenza contrattuale (2003-2006) da un gruppo di lavoro paritetico. L'applicazione dovrebbe partire dal prossimo contratto normativo. Quindi per il momento resta un'incognita, come sottolineano i dirigenti Fiom.

Novità anche sulla formazione, con la possibilità di utilizzare i permessi anche per conseguire il diploma di media superiore, mentre saranno costituiti enti bilaterali per diffondere le opportunità di formazione per i lavoratori. Sui contratti atipici c'è stato un rinvio a un successivo confronto (altro punto su cui i sindacalisti Cgil si sono opposti strenuamente), mentre sulla malattia è stata prolungata a 24 mesi l'aspettativa non retribuita che si può richiedere alla scadenza del periodo di conservazione del posto per i lavoratori affetti da gravi malattie.

"La Fiom considera queste proposte assolutamente inaccettabili, perché lontanissime dalla piattaforma e dalla stessa difesa del salario contro l'inflazione - commenta la segreteria nazionale del sindacato - nell'arco del contratto, tenendo conto degli scaglionamenti, un metalmeccanico di quinto livello riceve meno di 50 euro lordi al mese, un terzo livello ancora meno. Nel 2003 l'aumento di soli 45 euro lordi al quinto livello non copre neppure il recupero dell'inflazione passata e la crescita dell'inflazione in atto. Siamo dunque di fronte ad una proposta misera che riduce il salario reale dei metalmeccanici. Inoltre la Federmeccanica ripropone lo stesso meccanismo dell'anticipo dell'accordo separato del 2001, ampliandolo e peggiorandolo - aggiungono i leader della Fiom - i metalmeccanici sono entrati in questo contratto con 18 mila lire in meno di recupero salariale, che la Federmeccanica ha considerato già erogate; i metalmeccanici dovrebbero entrare nel prossimo contratto con un altro debito di 40 mila lire (21 euro). Di questo passo un contratto salariale biennale durerà quattro anni e verrà cancellata una norma contrattuale che doveva garantire il salario contro l'inflazione".

Amaro anche il commento di Cesare Damiano, responsabile lavoro della segreteria nazionale dei Ds: "Un accordo separato è sempre una sconfitta per i lavoratori e per il sindacato. Soprattutto se si tratta di un contratto nazionale di lavoro, perché in questo modo è inevitabile il suo indebolimento. Nel caso specifico - aggiunge - ci troviamo di fronte a un dato negativo iniziale: la presentazione di tre piattaforme separate".