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Unità-Moratti, se 40 ore ti sembran troppe".

"Moratti, se 40 ore ti sembran troppe". Da tutta Italia a Roma a difesa del tempo pieno di Valentina Petrini Il dibattito sulla riforma Moratti rischia di farsi sempre più aspro anche perché, o...

14/01/2004
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l'Unità

"Moratti, se 40 ore ti sembran troppe". Da tutta Italia a Roma a difesa del tempo pieno
di Valentina Petrini

Il dibattito sulla riforma Moratti rischia di farsi sempre più aspro anche perché, oltre ai docenti e al mondo politico, oggi a contestare la Legge 53, sono soprattutto padri e madri. Nascono "Comitati di genitori degli alunni" di scuole elementari che promettono battaglia, soprattutto a quella parte di decreto che si riferisce al tempo prolungato. Comitati in difesa della formazione dei propri figli, ma anche preoccupati di come verrà ridimensionato dalla riforma il corpo docenti. Un caso singolare è quello per esempio dell'Istituto di Roma "Fratelli Bandiera", dove, invece di aspettare che la legge venga approvata, i genitori hanno costituito, preoccupati, un Coordinamento per analizzare i possibili effetti della riforma e come, nel caso specifico delle scuole elementari e medie, il tutto verrà ridimensionato. Dal loro lavoro è nato anche un sito, molto utile da consultare per quanti ancora non sappiano nulla sui cambiamenti che investiranno le scuole: https://web.tiscali.it/doppiaerre

Basta ciccare la voce "Salviamo il tempo pieno" ed ecco che 19 diapositive spiegano perché questa situazione di allarme generale. La questione dell'orario scolastico previsto dalla riforma, secondo l'analisi condotto dai genitori della scuola "Fratelli Bandiera", tira in ballo un'altra tematica: quella del ridimensionamento del corpo docenti. "La Riforma determinerà il taglio di 1 professore su 4, ben il 25% in meno di personale rispetto ad adesso. Mi sembra di aver capito che il Governo dopo la forte pressione sociale scatenatasi all'indomani della divulgazione del testo di legge, abbia spostato la discussione e la votazione a marzo, ma il pericolo rimane". Giorgio Asquini è uno dei genitori del coordinamento "Fratelli Bandiera". Da lui ci facciamo spiegare in che modo cambierà il funzionamento del tempo pieno dopo la riforma.

Cosa succede oggi ad un bambino che frequenta la scuola elementare?
"Entra alle 8.10, lezione fino alle 16.10, 8 ore al giorno per 5 giorni, per un totale di 40 ore settimanale. Per la mensa prevista una pausa di 45 minuti dalle 12.45 alle 13.30 e poi di nuovo lezione. Questo il tempo pieno ora, che vede i bambini nell'ambito delle 8 ore giornaliere sempre con gli insegnanti e il personale specializzato".
Cosa potrà succedere dopo la riforma?
"Noi abbiamo immaginato di applicarla e quindi quello che secondo noi accadrà è palese. Si passerà da 40 ore settimanali a 27 ore di lezione e 3 facoltative. Totale: 30 ore settimanali. Per spiegarci meglio, un caso potrebbe essere questo: entrata alle 8.10, lezione fino alle 12.10 (4 ore). Mensa dalle 12.10 alle 13.10 (quindi 1 ora e non 45 minuti). Infine 2 ore di lezione, le ultime della giornata, dalle 13.10 alle 15.10. Riassumendo i bambini avranno l'obbligo di 5 giorni settimanali ma non più per 40 ore bensì per 30 più 5 ore di mensa. A questo punto il nodo del problema si stringe ancor di più, soprattutto quando si analizzano le ore che dovranno svolgere secondo la riforma i singoli insegnanti. Adesso per ogni classe a tempo pieno sono previsti 2 docenti che svolgono 22 ore a testa per un totale di 44, più gli insegnanti specializzati (vedi quelli di sostegno, cancellati dalla riforma Moratti). Dopo ne basteranno 1 e mezzo con l'incognita delle ore di mensa". E allora, prosegue Asquini senza bisogno di altre domande, "che cosa faranno i nostri figli, con chi svolgeranno tutte queste ore di mensa visto che il personale subirà una riduzione, ma soprattutto quanto durerà questa mensa?".

Ovviamente le dichiarazioni rassicuranti del ministro Moratti non bastano a placare gli animi anche perchè in tutta Italia si moltiplicano a macchia d'olio i comitati contro la riforma: vedi il documento prodotto dalla Basilicata o dall'ANCI contro in particolare la questione dell'anticipo delle iscrizioni. Le domande e le incognite sono tante anche considerando che il tema da noi affrontato riguarda solo la questione del tempo pieno, "ma in realtà sono molte altre le critiche che facciamo al corpo della legge -conclude Asquini- perché a pagarne sarà proprio la base della fase educativa , cioè le elementari".

Sabato pomeriggio intanto l'appuntamento è con la manifestazione nazionale contro la riforma Moratti, "l'ultima di una lunga serie". Partenza alle 14 da piazza Esedra in difesa del futuro dei propri figli e per scongiurare che questa legge venga così approvata. "Anche perché i problemi inizieranno con l'entrata in vigore delle proprio delle "iscrizioni anticipate" -aggiunge Giorgio Asquini- Si potrà iscrivere alla scuola materna chi compie 3 anni entro il 30 aprile del primo anno di asilo il che significa che, entrando in vigore le iscrizioni anticipate, il bambino a settembre (inizio anno scolastico) avrà 2 anni e 4 mesi. Stessa cosa per le elementari: a settembre molti bambini avranno 5 anni e 4 mesi e frequenteranno la prima elementare con compagni più grandi e quindi maggiori difficoltà di adattamento".