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Unità: Only yes. Gelmini liquida il francese e lo spagnolo. E 8.604 insegnanti

Dopo il maestro unico la Gelmini punta alla lingua unica. Addio per sempre allo studio del francese, dello spagnolo e del tedesco. La scuola media della Gelmini deve «parlare» solo inglese e così propone - delegando alle famiglie la scelta - la messa in liquidazione dall’istruzione pubblica della seconda lingua comunitaria.

15/01/2009
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l'Unità

Dopo il maestro unico la Gelmini punta alla lingua unica. Addio per sempre allo studio del francese, dello spagnolo e del tedesco. La scuola media della Gelmini deve «parlare» solo inglese e così propone - delegando alle famiglie la scelta - la messa in liquidazione dall’istruzione pubblica della seconda lingua comunitaria. Tremonti ha imposto i tagli in Finanziaria e alla Gelmini non interessano le ricadute culturali per gli studenti che considereranno morta la lingua di Stendhal, Goethe e Cervantes. Fuori da subito oltre 3mila docenti inseriti nell’organico di fatto delle scuole (assunti a settembre e licenziati a giugno), i cosidetti «invisibili» mai stabilizzati. Ma a regime anche quelli di ruolo (5.604 persone) saranno costretti ad abbandonare le cattedre. Una mossa per risparmiare 8.604 posti.
L’inglese «monopolio» linguistico, esattamente come aveva tentato di fare Letizia Moratti 5 anni fa con l’inglese pigliatutto, lasciando facoltative le altre lingue straniere. Un provvedimento che va contro l’Europa e i «suggerimenti» Ue sul multilinguismo. «L’azione dell’Unione europea è intesa a sviluppare la dimensione europea dell’istruzione, segnatamente con l’apprendimento e la diffusione delle lingue degli stati membri», si legge all’art.165 del Trattato di Lisbona del 17 dicembre 2007 e ratificato dall’Italia. E sul sito del commissario europeo al multilinguismo Leonard Orban, è scritto: «Per lavorare insieme gli europei non possono fare a meno delle lingue. L’apprendimento delle lingue favorisce la comprensione tra le persone». Allora la Moratti fu costretta a fare retromarcia, per via della tempesta in Europa messa in atto dagli ambasciatori europei. Ed oggi la storia potrebbe ripetersi, con la Gelmini. L’Onda già viaggia su Internet: quasi 5mila le petizioni sul sito www.firmiamo.it/controlart25paridignitaallelinguestraniere. Con firme di docenti di tutte le discipline, compresi quelli di inglese. In questi giorni le ambasciate di Francia, Spagna, Germania, Austria sono inondate di e-mail. Una relazione sul caso sarebbe arrivata anche alla Comunità europea. Al fianco dei docenti ad imminente disoccupazione ci sono la Flc-Cgil, gli istituti di cultura come il Goethe Institut, il Cervantes, nonchè le associazioni di germanisti e ispanisti.
In Europa si studiano 2 o 3 lingue

In Italia invece scatta la «condanna a morte lenta» della seconda lingua comunitaria. I genitori che iscriveranno i figli alla prima media, potranno chiedere l’insegnamento dell’inglese potenziato: 5 ore settimanali, utilizzando le attuali 2 ore della seconda lingua comunitaria che le scuole potrebbero destinare anche all’italiano per stranieri. È scritto all’art.5 comma 11 dello schema di regolamento: «purchè nella scuola vi sia organico disponibile» e «non si crei esubero» dei docenti della seconda lingua straniera. Gli insegnanti di ruolo di francese sono 5.327, quelli di spagnolo 224 e di tedesco 53. «Negli ultimi 5 anni non è stato assunto un solo insegnante di seconda lingua in tutt’Italia - sottolineano i prof di spagnolo Filippo Perini di Firenze e Giacomo Bartoletti di Montecatini -. Dopo anni di sacrifici e promesse ora siamo un problema».