Iscriviti alla FLC CGIL

Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » Unità-Problemi per la Moratti: niente sperimentazione con la provincia di Trento

Unità-Problemi per la Moratti: niente sperimentazione con la provincia di Trento

Problemi per la Moratti: niente sperimentazione con la provincia di Trento di Mariagrazia Gerina L'anno scolastico comincia male per la sperimentazione Moratti, che perde un pezzo al giorno e ris...

06/09/2002
Decrease text size Increase text size
l'Unità

Problemi per la Moratti: niente sperimentazione con la provincia di Trento
di Mariagrazia Gerina

L'anno scolastico comincia male per la sperimentazione Moratti, che perde un pezzo al giorno e rischia continuamente di vedere sfumare l'approdo nelle 200 famose scuole "prescelte" ma ancora tutte da definire. Dopo il passo indietro sulla sperimentazione nella materna, rimandata per il momento a data da destinarsi, è uno dei candidati della prima ora, la provincia autonoma di Trento, a fare una clamorosa marcia indietro su tutta la linea. Prima e unica, Trento si era candidata a sperimentare tutta intera la riforma, "dalla A alla Z", dall'anticipo alla materna e alle elementari fino alla formazione professionale come alternativa all'obbligo scolastico. Ieri ha annunciato che per questo anno non se ne fa nulla. Tutto sospeso e rimandato nella migliore delle ipotesi al 2003-2004.
All'origine del rinvio un'imminente sentenza del Tar Lazio, sollecitata dal sindacato dello Snals. La sperimentazione, infatti, era stata definita nell'ambito di un'intesa con il ministero dell'Istruzione. Ma, contro quel protocollo d'intesa, il sindacato dello Snals aveva fatto ricorso chiedendone la sospensione. "La provincia autonoma di Trento - spiega il segretario dello Snals, Fedele Ricciato - nel costituirsi in giudizio, ha però dichiarato che la sperimentazione non avrà inizio per l'anno scolastico 2002-2003". In questo modo, Trento ha evitato la sentenza del Tar, che preso atto del rinvio, ha ritenuto di non dover ulteriormente valutare se l'avvio della sperimentazione potesse comportare un "danno imminente e grave" tale da determinare una sentenza sospensiva.
Il progetto Moratti perde pezzi e perde adesioni. In questi giorni si stanno pronunciando uno ad uno i Collegi docenti riuniti dopo le vacanze estive. E i primi no cominciano a fioccare negli uffici regionali, mentre il ministero si trova a fare i conti con la bocciatura annunciata del Consiglio nazionale della Pubblica Istruzione. Il massimo organo di consultazione in materia di istruzione è convocato per il prossimo 10 settembre, ma le commissioni incaricate di esaminare il decreto che fissa contenuti e procedure della sperimentazione hanno concluso i loro lavori e i consiglieri dell'ufficio di presidenza stanno già stilando il parere da sottoporre al voto dell'assemblea. Si tratta di mettere nero su bianco tutte le ragioni di contrarietà fin qui raccolte e di evidenziare con la matita rosso-blu scorrettezze, errori, incongruità del progetto Moratti. Alla fine la bocciatura sarà quasi inevitabile. Ma all'interno del Cnpi si prendono in considerazione anche altre ipotesi. Quella per esempio di rinviare il decreto ad una seconda riscrittura. Bocciata o rimandata, comunque la Moratti il prossimo 10 settembre si troverà alle prese con l'ennesima gatta da pelare. Intanto, venerdì prossimo, in extremis, il progetto di sperimentazione sarà sottoposto al giudizio dei sindacati. "Un incontro tardivo", sottolineano i rappresentanti sindacali di categoria. "Abbiamo chiesto da tempo di incontrare il ministro - ribatte Massimo Di Menna della Uil Scuola - poiché ci sono molti dubbi da chiarire sui i tempi e le modalità della sperimentazione". "Se non ci saranno risposte adeguate valuteremo le azioni da prendere", minaccia Alessandro Ameli della Gilda. Anche la Cisl Scuola chiede un confronto a tutto campo. Mentre la Cgil avanza qualche perplessità: "Bisogna vedere se sarà un tavolo di confronto - spiega Enrico Panini - e allora bisognerà discutere le ricadute sul versante contrattuale, oppure se il ministro ha intenzione semplicemente di metterci davanti al fatto compiuto". In ogni caso resta grave il giudizio sulla sperimentazione: "Un'improvvisazione senza né capo né coda", la definisce il segretario della Cgil Scuola, "un progetto che sta racimolando adesioni a furia di spinte e forzature dall'alto".