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Virgilio,news-Finanziaria e crisi Fiat, a rischio 280.000 posti lavoro-Cgil

Finanziaria e crisi Fiat, a rischio 280.000 posti lavoro-Cgil ROMA, 16 ottobre (Reuters) - Secondo la Cgil la legge Finanziaria e la crisi Fiat [Quotazione] mettono a rischio circa 260-2...

16/10/2002
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Finanziaria e crisi Fiat, a rischio 280.000 posti lavoro-Cgil

ROMA, 16 ottobre (Reuters) - Secondo la Cgil la legge
Finanziaria e la crisi Fiat [Quotazione] mettono a rischio circa
260-280.000 posti di lavoro in Italia.
Lo ha detto il segretario generale della Cgil, Guglielmo
Epifani, in una conferenza stampa in cui ha ribadito le ragioni
dello sciopero generale del 18 ottobre contro la politica
economica del governo accusato di favorire il ciclo economico
depresso invece di combatterlo..
"Raccogliendo un po' di indicazioni che ci provengono dagli
effetti che la legge Finanziaria può produrre sui livelli di
occupazione, e che vanno dal rallentamento del ciclo economico e
congiunturale alle crisi settoriali aperte, noi stimiamo che
posti di lavoro a rischio si possono collocare tra i 260.000 e
280.000", ha detto Epifani.
In particolare la crisi del settore auto di Fiat,
considerando gli effetti sull'indotto calcolati in tre posti di
lavoro in meno per ogni posto tagliato dall'azienda, dovrebbe
mettere a rischio 50.000 posti soprattutto "se il piano di
ristrutturazione della Fiat partisse così com'è stato definito
attualmente dall'azienda".
In un scheda distribuita durante la conferenza stampa la
Cgil ha anche ribadito le stime sugli effetti della crisi Fiat
sul Pil, che peserà dello 0,1% nel 2002 e per lo 0,2% nel
2003.
Secondo il leader Cgil la legge di bilancio "non contiene né
rigore sui conti, né politiche di sostegno allo sviluppo, né
politiche di coesione sociale ed istituzionale". Per questo la
maggiore confederazione sindacale teme "contraccolpi molto
pesanti a livello occupazionale".
Entrando nel dettaglio Epifani si è detto convinto che il
taglio dei trasferimenti agli enti locali del 2% "produrrà la
perdita di 50.000 posti di lavoro".
Il blocco del credito d'imposta sulle nuove assunzioni
"collegata al rallentamento economico metterà a rischio 100.000
posti di lavoro".
Poi, "calcoliamo tra 15.000 e 20.000 posti che sono stati
già oggi definiti in esubero nel sistema creditizio e
finanziario" ha detto Epifani.
Solo nel Mezzogiorno, "per effetto della riduzione delle
spese sulle opere già cantierabili, perderemmo 50.000 posti nel
settore edile", ha aggiunto./MAS