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Istruzione e Formazione in Lombardia: Formigoni e l’Assessore Regionale Rossoni copiano la contro riforma “Moratti”

La FLC Lombardia giudica irricevibile il Progetto di Legge regionale sul sistema di istruzione e formazione

16/02/2007
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E’ stata recapitato alle OO.SS. regionali, confederali e di categoria, l’articolato del Progetto di Legge Regionale in materia di “Norme sul Sistema Educativo di Istruzione e Formazione della Regione Lombardia”.
Come CGIL e FLC Cgil Lombardia lo riteniamo del tutto irricevibile.
Tutto il documento è sostenuto dalla filosofia “morattiana” della legge 53/03.
E’ del tutto evidente l’uso strumentale del nuovo titolo V° della Costituzione per costruire in chiave antagonista ad una visione di Sistema Nazionale un percorso regionale con forti connotati autonomisti e secondo il modello della “separazione dei saperi”.

Il PDL regionale disattende completamente le nuove norme nazionali in materia quali: la restituzione alla competenza nazionale dell’Istruzione Professionale, vedi la decisione decretata a fine gennaio da parte del Governo; la legge finanziaria ’07 con la quale di fatto si abroga il Diritto Dovere Istruzione Formazione a favore di un obbligo d’istruzione fino a 16 anni; l’istituzione per decreto delle nuove esperienze di autonomia scolastica legate ai centri EDA e alla formazione continua; la definizione in sede nazionale dei “curricula” relativi al biennio della secondaria superiore; manda ad ordinamento le fallimentari sperimentazioni triennali in materia di Istruzione e formazione professionale.

Con la decisione politica di interpretare “legislativamente” in chiave “regionalistica” tutta l’ Istruzione, ovvero dalla scuola dell’infanzia fino alla secondaria superiore, siamo di fronte ad un vero “vulnus” istituzionale, uno strappo costituzionale.
Nella certezza che il Governo, per ragioni di incostituzionalità, si opporrà ad un simile provvedimento, chiediamo a tutti coloro che a diverso titolo operano nella scuola di opporsi a tali scelte in tutte le sedi che tale provvedimento proverà ad attraversare.
La Lombardia, così come tutto il Paese, ha bisogno di una vera operazione d’investimento nella formazione e questa non può certo passare attraverso percorsi mascherati quali quelli ad esempio delle “scuole bottega” o ”apprendistato” che danno ad artigiani e piccole, medie imprese la possibilità di rilasciare titoli formativi e/o diplomi.
La scuola è quella che si fa a scuola e null’altro. L’obbligo d’istruzione è quello che si deve fare a scuola e in nessun altro luogo.

Roma, 16 febbraio 2007