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La FLC Cgil Lombardia in difesa della scuola pubblica e contro la legge regionale sull’istruzione e formazione

Il Direttivo regionale approva all’unanimità un appello contro la legge regionale sul “Sistema Educativo dell’Istruzione e Istruzione e Formazione Professionale”

17/10/2007
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Appello

In difesa della scuola pubblica contro la legge regionale sull’istruzione e formazione

In difesa del ruolo della Formazione Professionale lombarda.

Il 26 Luglio, a scuole chiuse, il Consiglio Regionale della Lombardia ha approvato la legge sul “Sistema Educativo dell’Istruzione e Istruzione e Formazione Professionale”.

Questa legge, forzando volutamente la Costituzione, mette in discussione il sistema nazionale d’istruzione e si pone come obiettivo la privatizzazione dell’istruzione stessa.

La legge che è stata approvata non può essere condivisa e deve essere respinta per diverse ragioni:

  • Si “legalizzano”, dopo l’uscita dalla III media, due percorsi tra loro nettamente distinti: quello legato all’istruzione canonica, liceale e tecnica, e quello legato all’Istruzione e alla Formazione Professionale. Il tanto contestato “doppio canale” della Legge “Moratti”, quella che riteneva giusto separare per ordine di “saperi”, osteggiata dai lavoratori della scuola, dalle famiglie e dagli studenti, torna a vivere in versione “lombarda”.

  • Si consente di assolvere l’obbligo scolastico anche dentro percorsi non scolastici, in aperto contrasto con la normativa nazionale. Riteniamo al contrario che soltanto alla scuola pubblica debba essere dato il compito di garantire l’offerta formativa prevista da un piano di sistema nazionale nonché le condizioni per l’integrazione dei soggetti più deboli e svantaggiati.

  • Il sistema di accreditamento estende il sistema di finanziamento basato sulla quota capitaria sia alle scuole pubbliche sia a quelle private, ignorando le modalità di finanziamento pubblico previste dalla Costituzione: con questo sistema la Regione trasferisce le risorse esclusivamente sulla base del numero di alunni iscritti (tanti iscritti, tanti soldi).

  • Si attribuisce al Dirigente Scolastico la facoltà di selezionare, reclutare e valutare il personale docente e non docente ai fini della costituzione del proprio organico, in sfregio alle norme nazionali che in materia regolano l’accesso alla funzione docente attraverso concorsi pubblici.

  • La nuova legge regionale non muove nella direzione di un necessario rilancio del sistema della Formazione Professionale:

    • non interviene ridisegnando un autorevole sistema di lettura dei fabbisogni formativi per il lavoro e nel lavoro.

    • non libera l’attuale sistema dall’ambiguità, quando si pretende debba costituire una seconda via all’istruzione.

    • non affronta la necessità di riconoscere alla Formazione Professionale la giusta funzione di mediazione tra cultura disponibile e la domanda di competenza espressa dal sistema economico.

Con questa legge si afferma l’idea di una scuola di tipo “aziendale” che risponde soltanto alle esigenze contingenti del mercato del lavoro e non tiene in considerazione il lavoro di progettazione delle scuole: la legge, infatti, è stata approvata senza nessuna consultazione dei Dirigenti, dei docenti, delle famiglie e degli studenti, cioè con quei soggetti che nella scuola lavorano e nella scuola vivono.

Pertanto, alla luce di queste considerazioni, ribadiamo la nostra contrarietà alla legge regionale e invitiamo i lavoratori della scuola e della Formazione Professionale, gli studenti, le famiglie e tutti i cittadini che credono nel diritto all’istruzione e alla formazione per il lavoro a mobilitarsi e ad aderire alle iniziative di mobilitazione che verranno promosse.

Documento approvato all’unanimità.

FLC Cgil Lombardia
Direttivo Regionale

Milano, 16 ottobre ‘07